Terzo Millennio

Due realtà, una sola Italia


Nonostante da giorni, i vari media, con a capo i soliti Sposini, Sottile, Giletti e compagnia cantando hanno subdolamente cercato di far passare un messaggio gravissimo (anche se loro smentiscono) e cioè che con due storie simili, Sarah e Yara, la prima profondo Sud e la seconda profondo Nord, c'è un abisso di metodologia degli inquirenti. Al Nord più bravi, più attrezzati, più discreti, più efficienti. Al Sud invece niente di tutto questo: sbadati, svogliati, senza mezzi e con un unico scopo: apparire nel grande reality della vita, trasmesso ogni giorno dalla televisione. Poi, per fortuna della realtà, l'episodio chiave, che se non fosse inerente ad un caso di estrema drammaticità, avrebbe meritato il tapiro d'oro da Valerio Staffelli. Il marocchino arrestato, contro cui era stata aperta una vera e propria caccia all'uomo, ritenuto responsabile in qualche modo addirittura dell'omicidio della povera Yara (anche senza il ritrovamento di nessun indizio che potesse corroborare la tesi), è in realtà innocente. Un errore nella traduzione delle intercettazioni telefoniche la causa di tutto questo falso allarme. Eccoli gli intrepidi investigatori del Nord. Come nel caso di Sarah, continuano a brancolare nel buio totale. E nemmeno il ritrovamento del suo giubbino, di una tenda e di uno scooter hanno aperto nuove strade investigative. Al Nord pertanto come al Sud. Non c'è differenza come invece vorrebbe far credere qualcuno. Gli stessi errori, le stesse mancanze, la stessa ignoranza in materia di ritrovamento persone scomparse. Brembate ed Avetrana saranno pure due realtà lontane anni luce nella loro cultura e nella loro tradizione ma appartengono sempre, purtroppo, a quella stessa Italia fallimentare, uguale da Trieste a Palermo.