Terzo Millennio

Da Cogne a Chignolo d'Isola


Da gennaio 2002 ad oggi, da Cogne a Brembate, dal piccolo Samuele alla piccola Yara, gli italiani hanno tristemente capito che, in casi di sparizione o delitti di minorenni, le autorità inquirenti sono letteralmente incapaci, da nord a sud, dalla Val d'Aosta alla Sicilia, di svolgere il loro lavoro e soprattutto di arrivare alla verità e alla condanna dei colpevoli. E anche quando lo fa, lo fa in maniera che lascia sempre l'amaro in bocca. Senza mai avere la certezza piena della colpevolezza perchè magari è stato celebrato un processo soltanto indiziario. E' stato così per la Franzoni, è stato così per Ferraro e Scattone per l'omicidio di Marta Russo. E' stato (ed è) così per Alberto Stasi e l'omicidio della povera Chiara Poggi a Garlasco. Processi indiziari perchè senza la confessione del reo, la polizia fatica a trovare la benchè minima prova che inchiodi in maniera definitiva l'omicida. Perchè tutto questo? Perchè in questo campo manifesta una ignoranza cronica incapace di fre tesoro persino degli errori commessi in passato? Forse perchè questi casi vengono assegnati a giovani PM senza nessuna esperienza e, soprattutto senza nessuna capacità. Forse perchè data ormai la mediaticità di questi eventi, il PM di turno si sente come un attore in un film e piuttosto che fare il lavoro in maniera seria, preferisce pavoneggiarsi agli occhi della stampa. L'ultima prova l'abbiamo avuta proprio con il caso della povera Yara quando, non più tardi di un mese e mezzo fa il PM, non si sa sulla scorta di quali indizi e di quali fantasie, sosteneva di poter riportare a casa, ancora viva, la povera tredicenne di Brembate. Mentre invece, purtroppo, il suo corpo giaceva esanime in un campo abbandonato, già da quel triste 26 novembre.L'elenco delle incapacità è lungo e doloroso e, in qualche caso, un azione diversa delle autorità inquirenti, avrebbe potuto addirittura risparmiare vite umane e riportare a casa gli scomparsi. Come i due fratellini di Gravina di Puglia. Morti di stenti a 300 metri da casa. O come il caso della Claps. Se Restivo fosse stato arrestato subito, si sarebbe risparmiata la vita a due povere donne inglesi. O come il caso del mese scorso del povero Daniel. Addirittura accompagnato in Ospedale da due Carabinieri e poi perso di vista. Chi pagherà per queste vite? Chi le avrà sulla coscienza?Intanto, oggi come ieri, il caso si ripete. Il giovane Tirone che rese la testimonianza in maniera così precisa dopo la scomparsa di Yara continua ad essere ignorato dalle autorità inquirenti. Adirittura l'ultimo video ritrovato di una banca, inquadra una macchina rossa che parcheggia. E Tironi aveva parlato proprio di un macchina rossa. Allora è evidente. Tironi sa più di quello che dice. E questo riporta indietro agli stessi errori del delittodi Cogne. Chi si ricorda di una certa Ada Satriani? Nessuno probabilmente. Eppure era la persona che aveva in mano la verità su quello che era realmente successo nella villetta di Cogne. Era la prima persona arrivata sul luogo del delitto. Dottoressa ed amica della Franzoni. Beh! Ebbe il coraggio di diagnosticare al povero Samuele, appena arrivata, un aneurisma che gli aveva fatto vomitare sangue. Con mezzo cervello da fuori e perdita di sostanza grigia? E allora due sono le cose: o questa persona ha coperto qualcosa o, se in buona fede, va assolutamente radiata dall'albo dei medici per evidente incompetenza.Continua ..........