Dietro l'angolo

PRIMAVERA


                                 "Potranno recidere tutti i fiori ma non potranno fermare la primavera." (Pablo Neruda)E così siamo di nuovo all'inizio di un'altra primavera. Risveglio, rinnovamento generale, la natura in festa: mi ha sempre colpita la tenacia con cui certi alberi spogli, che in inverno sembravano finiti, morti, all'improvviso rinascono ogni volta in tutto il loro splendore di foglie e fiori. La volontà di rimanere attaccati alla vita, nonostante tutto. Una specie di miracolo, un dono che non solo la natura ha ricevuto.Mi piace passeggiare, da sola mi aiuta a riflettere: per strada o nei giardini, l'arrivo della primavera si pecepisce ovunque. L'aria più tiepida, il sole più caldo, mi viene quasi voglia di rinnovarmi: un taglio nuovo di capelli, un abito più colorato, un sorriso solare, chissà... viene voglia di osare.Cammino fra la gente insieme ai miei pensieri. Dopo alcuni giorni d'influenza e febbre alta mi sento ancora debole, ma non voglio rinunciare alla tradizionale passeggiata primaverile, mi sembra beneaugurale. Prendo un autobus per non stancarmi troppo e scendo in centro: da lì proseguo a piedi, il Lungarno sotto il sole tiepido... Firenze è una festa per gli occhi, ma non posso fare a meno di sentire una punta di malessere guardando le persone che a coppie o a gruppi affollano il Ponte Vecchio, dirigendosi verso Piazza Pitti e il giardino di Boboli. Non è un giorno festivo e io sono da sola, ma non sempre si ha voglia di riflettere: a volte è soltanto dannoso e vorrei passeggiare in compagnia, chiacchierare, scherzare e non pensare a niente. Tirare fuori la parte migliore di  me, che so esistere ancora. Invece continuo a camminare sempre più in fretta, quasi fossi in ritardo a un appuntamento o  volessi eliminare  attraverso la pelle, con la fatica e il sudore, ogni pensiero molesto.Entro a Boboli attraverso il Cortile dell'Ammannati e da lì non ho che l'imbarazzo della scelta: scalinate, l'anfiteatro, statue, fontane e fontanelle, tempietti, l'obelisco, il laghetto contornato da panche di pietra. Mi siedo per riposarmi un momento, ne ho bisogno e mi guardo intorno leggermente stordita,  respirando l'aria nuova: la natura è davvero in rigoglio, alla fine anche quest'anno la primavera è riuscita ad arrivare. Vorrei essere un albero. Vorrei essere almeno un fiore.