Dietro l'angolo

RADICI


Avevo voglia di leggerezza e insieme di rassicurazione, di qualcosa, insomma, che mi facesse sentire a casa. Sono andata in libreria e sono tornata con Il mio Dante  di Roberto Benigni...Cercavo fra le sue pagine un senso di appartenenza che mi tranquillizzasse e mi trasmettesse stabilità, Dante e Benigni, due personaggi della mia terra agli antipodi fra loro,  ma fusi perfettamente in quegli straordinari spettacoli che sono state le Lecturae Dantis. Mi fermo all'introduzione perchè non ho bisogno di proseguire oltre, folgorata come San Paolo sulla via di Damasco...è tutto qui, nell'immutabile certezza del "famoso aneddoto del sasso":  Dante è seduto su un sasso davanti al Duomo di Firenze. Arriva un signore e gli dice: - Qual è il miglior boccone?  E Dante: - L'ovo! E l'altro se ne va. Un anno dopo, lo stesso signore ritorna nello stesso posto dove Dante è seduto sullo stesso sasso, e gli chiede a bruciapelo :- Con che?  E Dante:- Col sale! ... (p. 24)Per me rappresenta un esempio perfetto, nella sua imperturbabile comicità, di un'intera filosofia di vita fondata sull' importanza della memoria, sul conforto del ricordo, sulla necessità di tramandare per non dimenticare...Mitico Benigni, che nel suo modo divertito e scanzonato  ci prende per mano e ci aiuta  a ritrovare la saldezza delle nostre radici!...Ora mi sento già un po' più a casa...