Dietro l'angolo

DOMENICA MATTINA DI UNA CASALINGA QUASI DISPERATA...


Mi alzo dal letto e non sto neanche tanto bene...mi accorgo subito che non è una giornata"sì", nonostante sia domenica mattina. Mio figlio vuole andare ad una lezione di storia su Firenze e chiede al padre di accompagnarlo, in fretta anche, perchè ha appuntamento con compagni di scuola e professori, non può certo tardare...si lavano e si vestono velocemente , torneranno tardi perchè la lezione inizia alle 11 e durerà almeno due ore...ma allora perchè correre via alle 9, lasciando la casa per aria come dopo un uragano?...Mio padre, per quanto anziano, è ancora molto attivo, beato lui, e non ha la minima intenzione di perdersi la bella giornata di sole (pure...!), è già pronto da un bel po' e non vede l'ora di uscire..."Ciao...ciao!RIPOSATI..! (...!?!...)". La porta d'ingresso si apre e si chiude due volte in rapida successione  e in un attimo sono da sola, fra le macerie... Mi guardo intorno: le camere da rifare, il bagno da pulire, i resti della colazione sul lavello, la lavatrice da avviare ("...non vorrai mica sprecare questo bel sole,vero?" ...Odioso anche il sole,stamani...!), qualcosa per pranzo da preparare...Mi sento una casalinga disperata, vera però, non una di quelle della tv, che con una scrollata di spalle si mettono in ghingheri come uscite dalle pagine di Vogue, escono di casa sui tacchi a spillo e in meno di cinque minuti trovano subito chi le consoli, alla faccia delle famiglie ingrate...! Mi faccio molta pena, e mi risiedo sul letto:non so se per la rabbia, la delusione, il poco sonno o il malessere notturno, confesso che mi viene da piangere, mi sembra che dovunque mi volti   le mostruose incombenze mi schiaccino e la solitudine avanzi a passi giganteschi per ghermirmi e portarmi via, chissà dove...nei recessi più bui della mente...Sono decisamente a terra, scarica e le batterie di ricambio sono proprio lì, a portata di mano sul comodino, ma non so più se ho davvero voglia di sostituirle. Ora il mio unico desiderio è stendermi languida sul letto in un groviglio di capelli sparsi, occhi pesti e labbra esangui, come l'eroina di un melodramma ottocentesco...e tanto peggio per loro! Come diceva Leopardi , che se ne intendeva , "...e 'l naufragar m'è dolce in questo mare..."   M'immergo con soddisfazione nei pensieri più foschi e cupi che riesco ad evocare, voglio proprio sprofondare ben bene, senza alcuna speranza di risalita, però... Sarà che io non sono Leopardi, sarà forse che i naufragi, di alcun tipo, nemmeno quelli televisivi, non mi hanno mai attratto particolarmente, dopo un po' mi comincio proprio a stufare, il languore diventa irritazione e bisogno di muovermi, la camera disfatta m'innervosisce e le mani fremono addirittura dall'impazienza di rifare il letto e spalancare la finestra  a quel sole prima tanto vituperato...Purtroppo, nonostante i propositi di resa, la batteria si è rimessa in moto di sua sponte e sta caricandosi vertiginosamente, così, nel giro di pochi minuti, mi ritrovo a vorticare per casa come una trottola: non ho speranza, lo sapevo, il sacro fuoco della casalinga-vestale si è riacceso...Pazienza, il naufragio, per quanto dolce, è rimandato...almeno per ora!