In questo periodo freddo, piovoso e di poche prospettive per quasi tutti, dove sui giornali la violenza bruta e gratuita , soprattutto contro le donne e i bambini , non riesce a trovare mai quiete, ammetto di non sentirmi molto creativa nè tantomeno ispirata dai fatti dell' attualità...Sento di avere poco da dire e le parole vengono fuori a fatica, allora, con la scusa di riordinarli, mi sono messa a frugare nei cassetti della mia vecchia scrivania, a caccia, forse, di ricordi piacevoli e perciò consolatori: fra questi ho ritrovato una vecchia poesia di mio figlio, scritta per la scuola a dieci anni, con la grafia ancora infantile della quinta elementare. Ricordo benissimo il contesto in cui la scrisse: la maestra di italiano, donna intelligente, umana e molto in gamba, di cui conserviamo un graditissimo ricordo, chiese ai bambini di comporre una poesia su un argomento a piacere la cui particolarità doveva essere la forma visiva in cui andava scritta, cioè se il soggetto, ad esempio, fosse stato un albero, le parole dovevano essere scritte in forma di albero, se fosse stato un dinosauro, le parole dovevano rappresentare graficamente un dinosauro e così via...In pratica una poesia in un disegno...Fu un lavoro interessante e molto divertente per i bambini...ricordo molte poesie davvero belle e rappresentate ancora meglio, con cura, attenzione e grande fantasia. Mio figlio scrisse dei versi sul mare e in particolare sulle onde e sullo Tsunami, fenomeno che in quel periodo lo affascinava e le sue parole percorsero la pagina in un susseguirsi di onde gigantesche...!Mi piace riportare qui la poesia, anche se, per ovvi motivi, trascritta in una forma più tradizionale... IL MARE E L'UOMO
POESIE INFANTILI
In questo periodo freddo, piovoso e di poche prospettive per quasi tutti, dove sui giornali la violenza bruta e gratuita , soprattutto contro le donne e i bambini , non riesce a trovare mai quiete, ammetto di non sentirmi molto creativa nè tantomeno ispirata dai fatti dell' attualità...Sento di avere poco da dire e le parole vengono fuori a fatica, allora, con la scusa di riordinarli, mi sono messa a frugare nei cassetti della mia vecchia scrivania, a caccia, forse, di ricordi piacevoli e perciò consolatori: fra questi ho ritrovato una vecchia poesia di mio figlio, scritta per la scuola a dieci anni, con la grafia ancora infantile della quinta elementare. Ricordo benissimo il contesto in cui la scrisse: la maestra di italiano, donna intelligente, umana e molto in gamba, di cui conserviamo un graditissimo ricordo, chiese ai bambini di comporre una poesia su un argomento a piacere la cui particolarità doveva essere la forma visiva in cui andava scritta, cioè se il soggetto, ad esempio, fosse stato un albero, le parole dovevano essere scritte in forma di albero, se fosse stato un dinosauro, le parole dovevano rappresentare graficamente un dinosauro e così via...In pratica una poesia in un disegno...Fu un lavoro interessante e molto divertente per i bambini...ricordo molte poesie davvero belle e rappresentate ancora meglio, con cura, attenzione e grande fantasia. Mio figlio scrisse dei versi sul mare e in particolare sulle onde e sullo Tsunami, fenomeno che in quel periodo lo affascinava e le sue parole percorsero la pagina in un susseguirsi di onde gigantesche...!Mi piace riportare qui la poesia, anche se, per ovvi motivi, trascritta in una forma più tradizionale... IL MARE E L'UOMO