Dietro l'angolo

IN CONFIDENZA, SOTTOVOCE...


In seguito alla vicenda del "supposto" furto della nostra auto di cui ho parlato nel post precedente, mio marito, ormai convinto quasi del tutto che si sia trattato di una sua inspiegabile distrazione e per questo seriamente preoccupato, ma soprattutto angustiato che il fatto  possa ripetersi, mi ha chiesto di poter scrivere qui  alcune sue considerazioni  in confidenza...che, forse,  potrebbero rivelarsi utili per chi si dovesse trovare in casi analoghi. Gli lascio volentieri la "parola"..."Data la solerzia della mia consorte, l'eccellente Tesi, nel riportare all' Universo Creato le mie recenti vicissitudini, ritengo cosa buona e giusta un mio intervento diretto... Ora che si sono chiuse le scommesse sulla vicenda, prese le dovute distanze dall'evento, chiarisco che la macchina, anche viste le condizioni apparentemente perfette in cui l'ho ritrovata, non penso proprio sia stata rubata. Ma assicuro che purtroppo (e qui sono serio) la mia precisa ricostruzione con tutti i dettagli di un ricordo sbagliato è stata un pò più di una banale distrazione. Mia moglie mi ha confortato vedendomi afflitto, i poliziotti mi hanno detto che è capitato altre volte e non era affatto grave, i colleghi e l'amministrazione sono stati affettuosi e hanno trattenuto le facili battute "cattive". Nostro figlio ha voluto accompagnarmi un po' per rivedere subito l'auto, un po' per farmi compagnia aspettando la “volante” della polizia. Non sapendo capacitarmi dell'accaduto e temendo un ripetersi del fatto, ho chiamato poi uno psicologo amico e venerdì sera sono stato da lui, perchè ero sinceramente preoccupato, specie per i dettagli apparentemente nitidi del ricordo, su cui avrei messo, come si dice, la mano sul fuoco... Nel giro di un'ora e mezza sono stato aiutato a ripercorrere nel modo giusto i ricordi che, per quanto stranamente confusi o "spostati", in effetti c'erano. Non è un freudiano, ma ha fatto riferimento, per darmi un primo avvio, a quelli che sono chiamati "atti mancati". Per ritrovarli, mi ha suggerito di non pensare razionalmente, cercando piuttosto episodi simili o comunque quelli che più per me si avvicinavano a quanto accaduto. L'essenziale era che presentassero tutti un valore per me connesso all'affettività. Per analogie forse potevo trovare il modo di ricostruire il ricordo nel modo giusto, scoprendo insieme qualcosa di più su di me e forse un po' su tutti. Non svelo quali fili della memoria ho ritrovato, un po' per innata cattiveria, un po'-tanto- perchè andrei decisamente sul personale...Ancora adesso non mi sento perfettamente padrone del ricordo, ma i "tasselli" sembravano combaciare in modo convincente alla fine del processo. Ne sono uscito rinfrancato, anche perchè- mi ha assicurato- si tratta di episodi di cui è possibile essere vittima soprattutto quando certe difese razionali si abbassano per il solito motivo che tutti possono immaginare: lo STRESS! E ora come lo spiego allo Stress che deve lasciarmi perdere una buona volta?"...