Dietro l'angolo

PICCOLA ORCHESTRA LA FONTE


Sabato sera ho vissuto davvero un'emozione pura e , con me, tutti coloro che erano presenti al Piccolo Teatro del Comunale di Firenze per assistere ad un'esperienza straordinaria: il concerto della Piccola Orchestra La Fonte, un'orchestra molto speciale, formata da un gruppo di giovani disabili della Cooperativa La Fonte di Cercina, vicino a Firenze.E' stata costituita nel 2001 dal maestro Samuele Zagara, che insegna pianoforte a mio figlio da quasi dieci anni, con lo scopo di arricchirli ed educarli in modo semplice alla vita in comune attraverso la musica e si è rivelato un ottimo modo per comunicare fra loro e con l'esterno! Si esibiscono circa due o tre volte l'anno, ma si esercitano con tenacia e passione tutte le settimane, seguiti dagli educatori e dal maestro e hanno ottenuto dei risultati incredibili.Sabato scorso il teatro era strapieno: un successo oltre ogni aspettativa, anche considerando che la serata era organizzata dal Movimento Shalom a scopo benefico, per costruire una struttura con le stesse finalità nel Burkina Faso.I giovani hanno eseguito otto brani di compositori famosi, rielaborati da Samuele, accompagnati al pianoforte e diretti contemporaneamente dal maestro con grandissima abilità e passione,  ma quello che mi ha profondamente colpito, al di là della bravura dei musicisti e del coro che gli accompagnava, è stata la loro assoluta sintonia con il direttore: lasciava senza parole vedere come giovani con handicap fisici e mentali anche molto gravi, alcuni con deficit motori quasi totali, non perdessero neanche uno dei segni loro inviati, ognuno sapeva esattamente che cosa fare e in quale preciso istante affinchè risultasse accordato nell'insieme del gruppo...Quei giovani amano così tanto la musica e talmente profondo è il beneficio che ne traggono da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla stanchezza e alla tensione! Purtroppo io non suono alcuno strumento( è un mio grosso limite!) e mi dicono da sempre, da prima ancora che io riesca a ricordare, che sono stonata come o peggio di una campana...,però amo la musica e riesco ad apprezzarla istintivamente: le sensazioni trasmesse sul palco da questi giovani, la dedizione dei loro educatori sempre presenti per aiutarli negli spostamenti necessari, l'assoluta bravura e disponibilità del maestro si sono fuse in una forte emozione che mi ha commossa come mai prima. Credo che mai come in questo caso la definizione"diversamente abili" trovi la sua migliore giustificazione : ciò che riescono a trasmettere al pubblico con la loro musica è un privilegio che nessun musicista al mondo, per quanto grande e famoso, potrà mai acquisire...