Dietro l'angolo

SCRIVOLANDO 2- SOTTO MENTITE SPOGLIE


Evviva!! Urrà!!!...Una piacevole sorpresa mi ha scossa stamani , in questa giornata di noiosa pioggia autunnale, dal  torpore - riposo in cui mi crogiolavo da diversi giorni...Il mio raccontino LA LADRA, scritto parecchi mesi fa per il blog di  altro_che_mela e inviato, dopo opportuni tagli e limature  per esigenze di battute, al simpaticissimo e divertente gioco letterario Scrivolando dei noti  Ellliy e Bob, è risultato incredibilmente vincitore!!!... Ebbene sì, pare sia piaciuto ai più...! Perdonate la mia immodestia, vi prego, ma come potevo rimanere nel mio guscio e  non condividere con voi, amici di blog da ormai quasi due anni, questa inaspettata e graditissima emozione?...Quindi ringrazio di cuore chi mi ha votata e ripropongo qui il testo, a cui tengo particolarmente  per il tema trattato, la solitudine degli  anziani...  Naturalmente ne approfitto anche per mandare un saluto e un abbraccio affettuoso a tutti coloro che sono passati  nei giorni della mia latitanza...anzi, da ora indico una serata di festeggiamenti per chiunque vorrà intervenire : io offro tartine e primi a sorpresa...chi di voi porta dolci e bevande???...Bob, la musica per favore...!Signore e signori, il party va a cominciare...!!!
                                            
                                                           LA LADRAE' ora di uscire...un ultimo velo di cipria e un'ombra di rossetto, una ravviata ai capelli...è importante essere in ordine, soprattutto alla mia età...niente è più triste di una vecchia signora sciatta e trasandata! Spengo la luce dello specchio e allaccio al collo il filo di perle...devo affrettarmi, sono molto eccitata...la famiglia che visiterò oggi abita in periferia, una zona tranquilla, dove la gente ancora si conosce e si frequenta: mi sono informata nel mio giro esplorativo, sono brave persone, educate... padre, madre, due figli piccoli e una nonna che vive con loro, hanno ancora il culto del buon vicinato e sicuramente saranno molto ospitali. Esco di casa e a piccoli passi mi dirigo verso la fermata: non posso permettermi un taxi, ma attraversare la città in autobus non mi pesa, anzi è uno svago per me e nel frattempo pregusto la visita, ripeto quello che dirò, invento storie, aneddoti, un vero passato...So già come si svolgerà l'incontro, ormai ho una vasta esperienza: mi faranno entrare senza alcun sospetto, cordiali, mi mostreranno di buon grado la loro casa per confrontarla con la mia... ammirerò l'arredamento e gli oggetti personali che parlano della loro famiglia, sorriderò ai loro figli lodandone i disegni e i giochi, mi complimenterò per i loro successi scolastici e lavorativi...Assaporerò il loro tè caldo e amichevole, gusterò i pasticcini e le torte preparate con cura per il mio benessere , accarezzerò volentieri il loro cane, gatto o qualsiasi altro animale domestico: darò solo qualche breve innocua notizia sulla mia vita facendo ben attenzione a tenermi sul vago, soprattutto li farò parlare e li ascolterò...Berrò avidamente il calore vitale della loro casa e per qualche ora, come futura coinquilina, anch'io farò parte della loro intimità, forte del diritto di buon vicinato, finchè, appagata dalla loro presenza, mi accomiaterò come sempre ringraziando dell'ospitalità: non sanno che non mi rivedranno più. Trascorse quelle poche ore insieme , io sparirò dalle loro vite e tornerò di nuovo nell'anonimato: spero che capiranno, come tutti gli altri del resto e non avranno un'opinione troppo cattiva di me. Non faccio niente di male, in fondo, anche fingendomi chi non sono: nei miei lunghi giri solitari vedo tante case vuote, sfitte, in attesa...allora m'informo nel quartiere, è facile, se ci sai fare la gente parla volentieri senza rendersene conto, soprattutto con un'innocua vecchietta...il panettiere, il lattaio, l'ortolano, il giornalaio...voglio essere sicura che la “mia” famiglia abbia a cuore i rapporti umani, come una volta. Col tempo mi sono costruita una rete di informazione molto utile al mio scopo, mi muovo con sicurezza fra la gente di questa grande città e altrettanto abilmente me ne allontano. Non voglio infastidire nessuno, nè rischiare di essere rintracciata, ogni volta cambio completamente zona, quartiere, periferia... ma non ho più tanto tempo davanti a me. Tempo...ormai non so più da quanto sono sola...da quanto sono costretta, sotto identità che non mi appartengono, a cercare giorno dopo giorno quella breve, effimera ma indispensabile presenza umana di cui ho bisogno come l'aria per continuare a respirare. Non posso farne a meno...forse sono pazza, ma certo non porto via niente introducendomi nelle loro case, né soldi, né gioielli, né oggetti di valore...solo un po' del loro tempo e della loro intimità per sopravvivere alla solitudine. Sì, sono una ladra, se così mi si vuol definire: rubo il calore della famiglia che non ho...