Musica e Parole

INVIDIA


C'è che oggi sto strana. Ma strana forte. Perchè finora ero stata a volte felice,a volte no,a volte entusisasta, altre depressa, propositiva,sospettosa,gelosa,indiscreta,ammirata,sorpresa,orgogliosa,indecisa, appagata,insicura....ma invidiosa no,invidiosa mai.E mi scoccia,mi urta,mi rode dovere invidiare qualcosa a qualcuno. Io che mi sono sempre accontentata di quel che ho,che ho avuto,che mi sono sudata,meritata,conquistata. Ho sempre pensato che ognuno nella vita e dalla vita abbia ciò che si merità. Ho lavorato sodo per avere le cose che ho, ho seminato bene per avere i rapporti che ho, ho dato e avuto in quantità e proporzioni diverse,ma sempre e comunque contenta,soddisfatta.Questa volta invece invidio,mio malgrado. Con livore,con sentimento,come se mi fosse stato tolto qualcosa di mio, come se avessi ricevuto un torto. (E dal mio punto di vista è così). Perchè dall'altra parte si raccoglie ciò che io ho seminato o quantomeno ho creduto di seminare. Perchè di là c'è nei suoi confronti attenzione,premura,interesse. Perchè se ne parla e riparla,in bene a forse a volte in meno bene,ma comunque se ne parla,mentre io abito in lenzuola bianche e svolazzanti da fantasma.Perchè da quella parte,che sembra essere l'unica bella,brillante,frizzante e degna di nota, c'è tutto quello che io avrei sempre voluto ricevere. Perchè da quella parte,si è riusciti ad entrare in punta di piedi sì,ma pur sempre piedi bellissimi e sfilati,in qualcosa di cui io posso solo sognare di far parte.Perchè da quella parte si è ormai dentro,a pieno titolo,con ruolo e compiti definiti,con la sicurezza di chi sa dove sedersi,anche con molti commensali,cosciente del proprio posto a tavola.Perchè si sorride come chi sa che tutto intorno si è fatto di tutto per suscitare quel sorriso...perchè si domanda e si pretende perchè si è capito che qualcosa gli è dovuto.Mi dico che io,di attenzioni,non ne ho volute mai troppe,che al centro della stanza non ci sono mai voluta stare,che ho sempre preferito che di me non si parlasse,che ho desiderato quel che non ho in silenzio,che non ho mai calcato la mano per avere qualcosa in più,che non ho mai forzato la chiave per entrare laddove non ero ancora,nè mai,riuscirò ad entrare. E che il mio sorriso è sempre nato sul mio viso con tanta frequenza e semplicità che forse nessuno ha mai desiderato di farlo nascere tanto era presente sempre e comunque.Mi dico tutto questo,allo specchio,provando perfino di giocare il ruolo di chi il sorriso lo ha perso e vorrebbe che altri lo ritrovassero,ma poi mi rendo conto di prendermi un po' in giro,di mentire a me stessa senza sorta di maschera.Che alla fine della fiera,posso contrapporre tutta me stessa difronte a "l'altra parte",e provare a sminuire la differenza,ma resta pur sempre questa grande verità: dal "l'altra parte" non si HA soltanto PIU' DI ME.Dall' "altra parte" si E' PIU' DI ME.E questo è abbastanza per invidiare con tutta me stessa.MA NON MI PENTO E NON MI DOLGO.Per fare la brava affinchè Babbo Natale si ricordi di me nelle sue consegne ho ancora tutto un anno davanti. Invidiosa e arcigna.La vostra Scientist