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Progetto "contemporaneo in itinere" by 3rdi3


 Mente omicida: Argomento trattato nei mezzi massmediaticiInfluenza dei film - libri di violenza sul pubblicoRiflessione finaleIncipitI film horror appartengono oramai come categoria onoraria alla lista dei prodotti hollywoodianipiù frequenti, apprezzati e pure largamente criticati.Nelle sale del giorno d’oggi, è impensabile non trovare almeno una nuova carneficina, nella quale solitamente ciò che varia da quella del mese precedente, è solo il nome dei protagonisti.Le storie si susseguono uguali, la solita ultraviolenza, il classico sangue zampillante e grida disperate di persone il cui destino è comunque già segnato.Ma allora, come mai anche questo mese la sala in cui è trasmesso il nuovo massacro è tragicamente piena di gente, esaltata ad aspettare la sua mensile dose di furia e grida al limite del decente?Alcuni dicono si tratti di una fuga dalla monotonia della vita reale, altri sfruttano questa ripetitiva occasione per dimostrare il sangue freddo per tollerare scene alle quali sarebbe più umano chiudere gli occhi.Ragioni difatti che motivano soprattutto il pubblico più giovane ad assistere numeroso a questo massacro; essi infatti spinti in parte dalla necessità di dimostrarsi superiori alla paura, definita infantile invece che utile, e in parte attirati e incuriositi dalle perversità delle menti così apparentemente diverse delle loro, attendono ansiosi il sabato sera, di motivare ulteriormente con il loro biglietto, registi e produttori a offrire su vasta scala prodotti che di cultura hanno ormai ben poco.Tuttavia, non vi è da negare che alcuni film e libri, anche trattanti tematiche violente, per quanto irreali o al limite del perverso, possano offrire una loro utilità.Se si parla infatti di produzioni cinematografiche quali “The Clockwork orange” film di Stanley Kubrick tratto dal romanzo di Anthony Burgess, o “Profumo” by Patrick Suskind bisogna riconoscere in essi dei possibili sbocchi di cultura.Esaminando il primo, ad esempio, è facile intuire il tentativo di sensibilizzare, e provocare il pubblico a riflettere sulla criminalità e la violenza che sta dilagando incontrollata in questi nuovi secoli, usando proprio per similitudine essa, come tema principale del romanzo.Passando invece al secondo romanzo assolutamente stupefacente, che oltre a incuriosire il pubblico con un criminale da una assai inusuale dote, fornisce una visione della Francia del 17esimo secolo originale e irriverente e inoltre apre al pubblico un mondo così vasto eppure inesplorato quale quello dei profumi.I film che shockano e hanno ottenuto un debutto eccezionale e numerosi oscar sono, difatti, quelli capaci di affascinare il pubblico con una presentazione teatrale e malinconica dei Serial Killer, soggetti che acquistano ancora più interesse se alle spalle della loro storia infiocchettata ed elaborata da esperti del settore, hanno una traccia di verità; Si basti pensare al celeberrimo “Il silenzio degli innocenti” film di Jonathan Demme tratto dal romanzo di Thomas Harris, o al pluririprodotto “Jack lo squartatore” pseudonimo di un reale serial killer che ha agito a Londra nell’anno del 1888.