U2 & My Music

Post N° 42


The Joshua Tree  -  1987
 Poco più di vent'anni fa usciva il  5 album di studio deli U2 The Joshua Tree album che li consacrò definitivamente come una delle band più importanti della storia.A fine 2007 è uscita la versione rimasterizzata di questo album in diverse versioni 2 cd , 2 cd+dvd e doppio vinile, che contiene oltre alle tracce originale anche le b-side e rarità dell'epoca. Bellissimo il cofanetto , belle le canzoni , ma ...Una tirata d'orecchie la dobbiamo dare, agli u2, alla casa discografica, negozi di dischi e negozi virtuali dedicati alla vendità di dischi, in quanto la versione Delux dell'album è difficilmente reperibile e certi negozi che ne hanno disponibilità alzano il prezzo di circa 30 euro  il prezzo standard . Come è possibile mettere sul mercato il prodotto in così poche copie e soprattutto senza indicare Limited Edition ??? Spero che a presto si provvederà ad un ulteriore stampa di questa versione rimasterizzata visto che molti fan, me compreso , non l'hanno trovata!Ma ora parliamo del disco nella sua versione originale, sublime, essenziale, che rappresenta come gli U2 vedevano l'America e cosa l'America ha donato agli U2. Un mix di emozioni che difficilmente può lasciarti indifferente. Una voce forse al pieno della maturità che ti scuote le vene e ti fa sentire vivo.The Joshua Tree si apre con la spettacolare "Where the Streets Have No Name", una canzone simbolo di un'epoca, del linguaggio sacro del rock e del blues. L'intro iniziale è qualcosa di magico, che riporta a luoghi lontani, che fa correre un brivido lungo la schiena. Ma non è facile analizzare ogni canzone singolarmente, forse. Perchè in realtà questo album costituisce un cammino unico, spezzato nel ritmo solo dalla potenza di "Bullet The Blue Sky" ed "Exit", inni di rock puro, con in primo piano la batteria di Larry Mullen e il basso di Adam Clayton. Perchè troviamo episodi come "I Still Haven't Found What I'm Looking For", struggente ballata nel puro stile U2; l'immensa "With Or Without You", uno dei brani più amati dai fans, un urlo disperato, oscuro, in cui è difficile non immedesimarsi. C'è la perla "Running To Stand Still", un po' malinconica, una di quelle canzoni in viene voglia di pensare in compagnia dell'amore della propria vita, magari ballando dolcemente insieme alle note di questa canzone, romantica si, ma dal testo e dalla poeticità non scontate, con richiami alla dipendenza dalla droga .Troviamo poi la parte "country" del disco, "Red Hill Mining Town", "In God's Country", quest'ultima caratterizzata da un bravissimo The Edge, inconfondibile col suo stile chitarristico. "Trip Trough Your Wires", bisogna essere sinceri, forse il punto più basso dell'album anche se di ottima fattura . Magari una "Spanish Eyes" o una "Silver And Gold", destinate al ruolo di B-Sides , avrebbero avuto un perchè maggiore in questo lavoro, che si conclude con la triste "Mothers Of Disappeared" Ma allora la confusione dello Zoo TV era ancora lontana. Qui c'è solo l'anima del rock che piace a me, la sua essenza, che non è spaccare chitarre, non è sesso, non è droga.I difetti di questo disco? Beh, più che nel lavoro in sè, vanno ricercati in una produzione non del tutto eccellente, soprattutto in "Exit" per esempio il volume è mixato davvero troppo basso, e non consente di godere appieno del basso di Clayton. Ma ci deve essere un perchè anche a questo, e chissà che prima o poi non lo capiremo?