The_Last_Hurrah

Involucri trasparenti


  
“[…]noi non siamo un tutto materialmente costituito, identico per tutti  e di cui ognuno non ha che da prendere conoscenza come di un libro di conti o di un testamento; la nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui.[…]Riempiamo l’apparenza fisica dell’essere che ci sta davanti di tutte le notizie che abbiamo su di lui, e, nell’insieme che ci rappresentiamo, queste  nozioni costituiscono la parte più importante.”   (Dalla parte di Swann, M. Proust) Facendo slittare , con una manovra arbitraria,  il discorso di Proust  dal piano reale a quello virtuale,  la nostra personalità  (o profilo virtuale) può considerarsi , alla stessa stregua ,  “una creazione del pensiero altrui “? Quel Tutto che noi crediamo di essere o almeno  i  tratti essenziali, siamo in grado di  trasmetterlo fedelmente attraverso interazioni  astratte, in assenza di corpi, sguardi e voci da riempire con post-it  informativi  ? E’  possibile che pur scegliendo  con cura ogni singola parola, frase, messaggio, commento,  non si riesca nell’intento?  Troppo sovente ,chissà per quale singolare  fenomeno di scissione, il nostro dire risulta  frantumato , percepito in isolate e sparse  schegge,  riflettenti  porzioni insufficienti  di noi.  Mai rappresentative , oltremodo  fuorvianti.  E ci si ritrova ad un certo punto  stupefatti ed increduli a scoprire  quanti abbozzi  della nostra personalità  “fabbricano”  gli altri ,  a nostra insaputa  , nostro malgrado  e fuori del nostro controllo. Sconcertante dover render conto di creazioni altrui .Siamo ” involucri  trasparenti” da tappezzare   con post-it  di giudizi fastidiosamente  appiccicosi .