The Mask

Pirandello - L'enigma dell'essere e dell'apparire


Drammaturgo, scrittore e poeta italiano, vissuto nel periodo a cavallo tra ’800 e ‘900. Pirandello basa il 70% dei suoi lavori sul concetto di maschera. La maschera a dir suo rappresenta il genere umano; ognuno di noi porta una maschera (da figlio devoto, da cattivo ragazzo, ecc.), tutti cerchiamo di adattarci alle situazioni scegliendo la maschera più opportuna, ne è un esempio "uno, nessuno, centomila" uno dei suoi romanzi piu famosi. Pirandello svolge una ricerca inesausta sull'identità della persona nei suoi aspetti più profondi, dai quali dipendono sia la concezione che ogni persona ha di sé, sia le relazioni che intrattiene con gli altri, mette in evidenza il contrasto esistente tra la fluidità inarrestabile della vita, che è diversa di momento in momento e che presenta contemporaneamente aspetti molteplici ed anche contraddittori, e l'esigenza di fissare quel flusso continuo in immagini certe, stabili, alle quali ancorare la conoscenza che si ha, o meglio si crede di avere, di sé e degli altri (la maschera appunto). Pirandello intitola una raccolta "Maschere nude" che ha come obiettivo quello di "smascherare" le maschere per portare i personaggi alla luce, facendo scoprire la loro vera e profonda natura oppure per dimostrare che non hanno un'identità. Per i personaggi pirandelliani non esiste, quindi, una realtà oggettiva, ma una realtà soggettiva, che, a contatto con la realtà degli altri, si disintegra. L'uomo deve adeguarsi alle convenzioni imposte dalla società, egli assume quindi una maschera, o per propria volontà o perché così è visto e giudicato. Questa maschera è l'aspetto esteriore dell'individuo. Siccome il personaggio è condannato a recitare sempre la stessa parte, non ha nessuna possibilità di mutare la propria maschera, si verifica così la disintegrazione fisica e spirituale dei personaggi che si può riassumere nella teoria della triplicità esistenziale: come il personaggio vede se stesso; come il personaggio è visto dagli altri; come il personaggio crede di essere visto dagli altri. Secondo Pirandello gli uomini non sono liberi, ma sono come tanti pupi nelle mani di un burattinaio invisibile e capriccioso, il caso. Quando noi nasciamo ci troviamo inseriti, per puro caso, in una società precostituita regolata da leggi e abitudini fissate in precedenza, indipendentemente dalla nostra volontà. Inseriti in un determinato contesto o società, a noi stessi assegniamo una maschera, obbligandoci a muoverci secondo schemi ben definiti. Pirandello aveva la moglie disturbata di mente e la sua malattia portò lo scrittore ad approfondire lo studio dei meccanismi della mente e della reazione sociale dinnanzi alla menomazione intellettuale, portandolo ad avvicinarsi alle nuove teorie sulla psicanalisi di Sigmund Freud. Possiamo dire che il nucleo centrale della tematica pirandelliana è il contrasto tra illusione e realtà, contrasto che va inteso in modo molto radicale e profondo, iniziando proprio dall'interiore coscienza di ognuno. Infatti in ognuno di noi c'è una serie di contrasti tra quello che vorremmo e quello che in realtà siamo, tra quello che sembriamo agli altri e quello che realmente siamo. Tutti infatti indossiamo una "maschera", conforme a ciò che da noi si aspettano gli altri e che noi ci siamo imposti.  Sconsolante è quindi il quadro di questa società, fondata sul nulla della finzione ...della convinzione ...del credere vero quello che si sa non essere tale.