The Mask

Realizzazione di una maschera in cuoio


 
La lavorazione del cuoio avviene tramite strumenti naturali quali rami e nodi di legno, cere con pigmenti colorati ecc… Il carattere delle maschere può essere accentuato da vari e diversi particolari, come i cappelli, i ciuffi o campanelli. Le tecniche impiegate sono quelle che si adottarono centinaia di anni fa dove ogni cosa era prodotta all'interno della bottega o “scola”,  dall'attrezzistica per il lavoro, ai collanti, dai colori ai materiali per le rifiniture.E' proprio nella distinzione tra qualità e quantità che si inserisce la tematica dei mestieri di artigianato puro. Puro nel senso estetico del termine, dove si intende l'opera unica, o a bassa tiratura. Dopo aver costruito un calco-matrice, utilizzando legni, plastiche, argille, gessi, si giunge alla possibilità di realizzare una maschera in cuoio, o meglio la maschera in cuoio di un determinato “soggetto”. Il cuoio adatto necessario a questo tipo di lavorazione deve avere la particolarità di assorbire bene l'acqua, che non sia quindi cerato o impermeabilizzato, che abbia uno spessore dai 2 ai 5 millimetri e che sia trattato il meno possibile. Il cuoio ha nella sua struttura una memoria, come per il ferro, che è quella che consente di effettuare pieghe e lavorazioni che rimarranno ferme e non si modificheranno nel tempo. Ad avere queste caratteristiche è il cuoio, conciato da una vacchetta, ( mucca giovane ) e di questa, la parte della spalla (spalletta) o groppa ( groppetta ). Per questo cuoio la concia si può trovare in diversi modi da quella vegetale, a quella al sodio molto dura, a quella al tannino.La colorazione poi, avviene tramite pennello, di varie dimensioni a seconda di ciò che si ha intenzione di eseguire. Importante che il cuoio assorba il colore; deve essere cuoio colorato e non colore sopra il cuoio. Questo perché se il colore non è assorbito, viene ad essere asportabile con un semplice graffio. Finita la colorazione si attende l'asciugatura del colore per due o tre ore e si passa con un panno di cotone tutta la maschera. Questo che all'apparenza sembra un semplice passaggio di pulizia, in realtà serve a tonalizzare la maschera e ad eliminare tutte le piccole imperfezione di colorazione. Lo strofinare la maschera sfuma tutti i colori insieme accentuando le varie differenze tra una zona e l'altra. Donerà spessore di volume senza rotture di intensità cromatica. Anche in questo caso ritorna ad essere importante il valore intrinseco tra il "ciò che era stato" e di "cosa può essere ora". Il cuoio era un'animale , che, sacrificandosi, si reincarna in una maschera; la maschera in simbiosi con un corpo-attore risorgerà a nuova vita. Nuova perché dissimile completamente dalle due esistenze dei partecipanti a tale unione, e nuova in quanto incontro tra un simbolo, mai sopito della storia e dell'arte, e un'anima generosa, che con la sua esperienza quotidiana, reinterpreta tale simbolo nel mondo contemporaneo. In tal senso, si spingerà la ricerca dei tratti che derivano dalle imperfezioni del cuoio, che quasi sempre si andrà a riscontrare, in elementi che si valorizzeranno in quanto unicità del carattere e concordanti con lo spirito interpretativo e creativo di colui che indossa tale maschera. Ricordiamo infatti che le maschere partendo dal rito-spettacolo si sono modificate inserendosi in una moltitudine di settori: nel teatro come conseguenza diretta , nella musica come momento collettivo, nei dipinti quale momento di vita quotidiana in determinate fasi dell'anno. Il cuoio non è quindi una sola seconda pelle, ma infiniti modi di vedere un bisogno psicologico dell'uomo, il filo vita-morte e tradizione-innovazione.http://www.famaschere.com/