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UN ATTORE PER AMICO


Nel mio mestiere (per chi non mi conoscesse, sono un attore) la parola amicizia assume connotati differenti a seconda dell'uso che se ne vuole fare.Se qualcuno vuole tenerti buono è sempre tuo amico.Personalmente, da quando sono in questo "mondo" ho sempre amato l'idea di poter stringere dei bei legami o addirittura creare nuove amicizie. Del resto, un'esperienza di vita, come questa, che esperienza è se non incontri/conosci/condividi con altre persone?Per cui, ho sempre cercato non solo di essere onesto con gli altri tenendo ben lontani concetti come l'invidia, la paura del rimpiazzo o puttanate del genere, anche perché, per natura, non mi sono mai appartenuti, ma mi sono sempre ritenuto un privilegiato. Credo che non tutti siano in grado di fare quello che fa un attore. Penetrare negli animi altrui, studiarli, giustificare e capire cose che gli altri riterrebbero ingiustificabili. Tutti i giorni. E cercare di farlo il meglio possibile, nonostante ci sia sempre qualcuno in grado di affermare il contrario.Tra privilegiati sarebbe anche il minimo poter vivere e trasmettere gioia, condividere il buono e il cattivo tempo con altri come loro. Può essere un ottimo espediente per esplorarsi e, perché no, scovare passioni comuni che possono andare anche al di fuori dal lavoro. Musica, cucina o - che cavolo ne so - aquiloni, statue d'autore del "700, boh, qualsiasi cosa...Tutto questo accade, ma molto meno frequentemente di quanto si possa pensare...Sembrano tutti amici all'apparenza. Pochi gli integri moralmente che tacciono alle tue spalle riservandosi i pensieri meno positivi per un faccia a faccia con chi di diritto. Sorrisi e convenzioni (o convinzioni). E poi via così...Pettegolezzo, scherno, cattiveria, presunzione. Tutto forgiato da una corretta dizione o da un radicalismo chic che fa rabbrividire e incazzare allo stesso tempo. Tutti santi e tutti diavoli. Tutti vittime e tutti carnefici. Tutti simpatici e tutti incredibilmente figli di puttana.I fini più gettonati sono il sesso, il saziare perversi bisogni economici, il prevalere e previaricare e l'illudersi di affermare delle personalità che sono condannate a morire scontente solo perché non capiranno mai chi sono, da dove vengono e dove sono dirette. Poi, a volte, accadono fatti strani. Ti trovi in un posto a caso in un momento a caso. Conosci una persona, pensi che parlare con lei o con lui possa essere piacevole e autenticamente infomale. Ma lì per lì non ci fai molto caso. Poi, quando meno te l'aspetti, questa persona ti ricapita davanti di nuovo e di nuovo. Da una chiacchiera ne nasce un'altra. Da un discorso se ne fanno due, finché non ci si inizia a chiamare, a scambiare consigli, poi a mangiare una pizza allo stesso tavolo, poi due e ancora a fare un pic-nic, ad andare in vacanza insieme. Scambiarsi i favori, dialogare, condividere passioni, interessi. Senza magari sentirsi spessissimo, però tenendo presente che se non è questa settimana, sarà la prossima, ma la telefonata di quella persona arriverà. E tutto questo senza nemmeno avvicinarsi lontanamente al deprecabile che ho dovuto mio malgrado elencare poco sopra.Ed è in quei momenti in cui un povero entusiasta dalla nascita, come il sottoscritto, si sente riallineato con il cosmo. In fondo non c'è niente di più bello di un'amicizia. Bisogna trovarsi. Non è semplice, lo so. E non è immediato.Anche se per vie traverse, nonostante lo abbia già più volte fatto di persona, a quei pochi amici che ho incrociato sulla mia strada voglio dire grazie.E sono fiero di voler fare questo mestiere non per ottenere il piacere di qualcuno, ma solo perché facendolo mi sento vivo, mi vengono i brividi e mi commuovo. In fondo noi attori non siamo altro che un'emozione. Se ascoltandoci o vedendoci provi un brivido, senti scendere una lacrima o sorridi, significa che il nostro mestiere lo abbiamo fatto nella maniera giusta. E' un attimo. E tanti di noi si preparano una vita intera, solo per quell'attimo. Dovremmo portarci rispetto anche solo per questo.Stanotte brindo a chi davvero merita. Siete pochi. Pochissimi. Ma vi ho presenti uno ad uno. E sappiano, quei quattro stronzi che ci vogliono distruggere i sogni, che non smetterò di cercare altri come voi. Forse non ne troverò. E quasi quasi mi sta anche bene così.