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IL LADRO DI SENSAZIONI


 Il ladro di sensazioni ha un attimo di folgorazione. Di solito non sta facendo nulla di incredibile. All'improvviso sente una scossa, come un fulmine che entra nel cervello. Mescola immagini, suoni e sentimenti e dà vita a un'idea. A volte il ladro di sensazioni sente che il posto in cui si trova non lo aiuta a vivere quegli attimi che sono come l'applauso per l'attore, l'inaugurazione per il capo cantiere, la laurea per lo studente. E allora arriva ad una decisione. Prende e parte.Sa perfettamente che tipo di viaggio intende fare purché sia fuori dal suo mondo. Per cui, senza domandarsi a quale stazione scenderà, sale su un treno e se ne va.Senza chiedersi perché e per come.Non ha bisogno di piani, solo di quel un mix di elementi che stimolino il punto G della sua ispirazione.Porta con sé lo stretto indispensabile: un panino fatto in casa con quello che avanza, pochi soldi, una macchina fotografica, un libro che forse nemmeno toccherà. E la musica. Cerca una colonna sonora che lo accompagni lungo la strada e il più delle volte la trova con una facilità impressionante. Parte di quel mix si sta già manifestando.Poi vede il cielo, pensa che è fine Gennaio e che non ha mai visto cieli invernali più belli. Il mare si staglia all'orizzonte, una lingua, un tratto leggero di pennarello azzurro intensissimo che si avvicina sempre di più fino a sfiorare le rotaie che corrono ad un metro dalla costa. Un precipizio al di sotto del quale le onde sembrano salutare il suo arrivo. Gli piace quel benvenuto. Ha la stessa armonia di un bell'invito. Così decide di scendere. Si guarda intorno, sente già nell'aria il salmastro. Era esattamente ciò che stava cercando.Non conosce i luoghi in cui andrà. Si getta alle spalle immaginarie molliche di pane per ricordarsi dov'è la stazione: insegne, negozi, cartelli, lampioni. Tutto ciò che serve per tornare a casa.E inizia a vagare. Più vaga, più si stupisce. Più si stupisce, più aumenta il numero delle fotografie scattate. Gli appunti sul suo quaderno diventano due, poi tre, poi dieci e si convince di aver fatto la scelta giusta.Vaga, e da buon ladro, usa il suo passpartout per scassinare delicatamente, come fa un amante, la serratura di quella porta dietro la quale è custodito il suo Nirvana. Cerca, osserva, ascolta e poi, senza volerlo, amalgama tutto. Con l'esperienza ha imparato a non farsi domande, ad abbandonare la ragione. Puro e semplice istinto. Come in tutte le cose che funzionano davvero.Si è vestito a strati per non sentire il freddo, eppure la Tramontana si fa sentire. Ma non gli importa. Si arrampica ovunque, scende lungo le scogliere, mette su gli occhiali da sole e stringe meglio la sciarpa. Il mare d'inverno è meraviglioso e questi luoghi sembrano diventati improvvisamente paesi fantasma. Non ci sono gli ombrelloni, non c'è la gente, i cancelli e le serrande delle villette sono ben serrati, un cane abbaia, qualche raro colpo di martello proveniente dal porto, una 500 L arancione con la targa primi anni '70 e sul corso il vociferare del sabato del villaggio.Cerca un posto dove poter consumare il pranzo riposto con cura nello zaino e un ricovero per il caffè. Fa le selezioni. Ne visita uno dopo l'altro: "No, questo no. Troppa gente", "Questo non è male, ma non mi sento a mio agio". Poi basta uno scrittone enorme a viziare la scelta: WI-FI LIBERO. Una viuzza secondaria vicino al mare, una bella saletta interna ed è presto detto.Lì condividerà una foto, una canzone, manderà sms, telefonerà o semplicemente guarderà dalla vetrina il mare sorseggiando un tè bollente, contemplando il contrasto tra i gelati che a quello stesso tavolo venivano consumati solo cinque, sei mesi prima.Il ladro di sensazioni è fatto così. Vive tutto il giorno di attimi. Collage, spezzoni che messi insieme daranno vita a qualcosa di nuovo. Ne fa un'abbuffata incredibile. Quando poi è sazio, prende il suo treno, e con l'occhio più appannato e i piedi indolenziti, torna da dove se n'è venuto. Non ha souvenir con sé o oggetti o roba da shopping compulsivo. Solo nuovi bit e nuove parole: la memoria della fotocamera al limite e il quaderno degli appunti strapieno. E al 99%, mentre il paesaggio del ritorno inizia a scorrergli come un film sotto gli occhi, ha già qualcosa in mente...