TheNesT

pensieri notturni


Ho viaggiato in mezzo a uomini dai visi stanchi negli autobus che attraversano milano nella notte, quando la città dorme. Ma la città non dorme, dunque non dormo nemmeno io, scruto nel buio il lavoro dei miei simili che simili agli insetti lavorano senza essere visti nè sentiti, artefici di un mondo dove gli uomini non hanno più palpebre né sogni. Sorrido. Sono a casa. Io mi sento a casa ogni volta che  il mondo chiude le porte, spegne la luce, e finge di dormire. E poi apre le finestre, si veste delle sue parafilie più deliziose, e si mostra per quello che è. Come nella rete. Dove ingenuamente tutti ci mostriamo per quello che davvero siamo, svendendoci per qualche minuto di divertimento, senza nemmeno realizzare quanto chi gestisce questo ambiente brama le nostre informazioni, i nostri vizi, le nostre abitudini. Che valgono denaro contante, e noi a raccontarli spensierati come fossimo sul lettino dell'analista. L'equilibrio tra quello che diamo e quello che riceviamo non può che essere a nostro sfavore finché non conosciamo davvero il valore di quel possediamo. E prendere consapevolezza di questo è talmente complesso che non può essere un pensiero part-time.