TheNesT

Dicono la neve


Dicono che si avvicini la neve, e con lei forse l'ultimo freddo dell'inverno. Io un pò la vorrei vedere, ma a stento trattengo l'adulto cinico che ci vede soltanto la scomodità di dover guidare, la notte quando è buio, sulle strade coperte di ghiaccio. Ma la notte non è mai buia quando di mezzo c'è la neve. Il silenzio si fa spesso, soffice, e gelide le mani quando l'accarezzano, tanto da far male. Il cielo lieve come algodòn de azùcar, e l'aria solida diventa blu. Dicono che la neve cada quando la terra è stanca, e anche sui cuori immagino sia così: una coperta sotto la quale consolare i propri dolori, in attesa che l'anima sia pronta per quando tornerà primavera. Apro la porta di legno della cantina, alla ricerca delle catene da mettere a bordo, consapevole che mi fermerò a montarle soltanto quando sarà assolutamente impossibile proseguire senza. Io odio montare le catene. Non riesco ancora a trovarne rassicurante il rumore mentre sbattono sul battistrada ghiacciato, e la mia attenzione dondola avanti e indietro tra la necessità di tenere gli occhi sulla strada, e l'istintivo cercare di capire se sia il caso di fermarsi, per tenderle ancora un po'. Dicono anche che nel silenzio della neve sia dolce coprirsi di lana e guardare fuori dalla finestra, come quando si era bambini e non si doveva ancora affrontare il mondo, ma io, da bambino, non ho mai visto la neve. Richiudo la porta e intanto sorrido, pensando che dopotutto è così dolce affrontare le incombenze della neve se, a casa, si ha qualcuno che mette da parte ricordi così.