TheNesT

High Hopes


Era d'inverno e mica si boccheggiava come ora nelle ore più calde della giornata. Salivo all'ultimo piano del palazzo, a una trentina di metri dal pavimento, e mi fermavo per qualche minuto a respirare l'aria pura che soffiava da nord. Ammiravo distratto questo cielo, il piatto skyline di una Milano cui già allora avevo smesso di voler bene, e in un momento di ispirata poesia, scattavo questa foto, chiamandola, nella mia mente: High Hopes. Nel mio cuore tutte le mie speranze sembravano così alte da essere irraggiungibili. Sono passati 5 anni, circa.Questa notte invece è estate, a dispetto di una nuvola che si ostina a scaricare acqua fresca a scrosci brevi e regolari, ognuno iniziato con un lampo azzurro, un tuono sordo, e poi giù: goccioloni come biglie a rotolare giù per il tombino, dopo aver rimbalzato in giro per il selciato. Il profumo di polvere bagnata addolcisce un poco l'afa che si solleva con la pioggia che cade, io litigo con il computer che non mi restituisce i documenti che mi servono, senza altre occupazioni se non quella di lavorare. Domani sarà ancora estate. Dovrò recarmi in città per procurarmi dati, informazioni, e documenti, che mi permettano di prendere una decisione: quella di spostare il limite delle mie ambizioni più in alto. E ne ho paura. Mi chiedo se ora, che sono passati gli anni in cui poteva bastare la mia sfacciataggine per affrontare interrogazioni ed esami, sarò ancora in grado di affrontare il doppio impegno dello studio/lavoro e vita privata. Chissà.Chissà che dopodomani, quando anche questo ciclo sarà concluso, non riguardi a questi giorni con la stessa colpevole indulgenza con cui ora guardo il me stesso, scoraggiato e sognante, che scattava una fotografia al tramonto di un giorno di dicembre, cinque anni fa. PinkFloyd: "High Hopes" The Division Bell, 1994    *Ps: A proposito (No, a proposito proprio no..comunque..) Ci sono nuovi post su Questo blog non é un albergo! Visitatelo numerosi!