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Ritornerò


Sigur Ròs - GlòsòliMe ne vado, per un paio di settimane, dove sono stato bambino. Non vi sono ritorni, l'ho sempre detto, e questo non fa eccezione. Troppo lontani i luoghi, e troppo lontani i giorni per poter dire di tornare. Non ritornerò. Ne ho parlato già una volta, cercando di velare le mie parole come ho sempre velato i miei pensieri, e con questi tutto quello che sento. Quello che sento ora, davvero non lo so. Temo di ritrovare un luogo in cui i miei ricordi non hanno più riscontro, né le mie fantasie più meta. Un luogo logoro come a volte mi sembra che lo sia stata la mia vita allora. Eppure so che il mondo ha completato le sue rivoluzioni anche lì, anche in mia assenza. So che troverò un mondo che non mi ha aspettato: non ne aveva motivo. E il tempo gli ha dato ragione. Vado per sentirmi straniero ancora, anche laddove sono nato. Perché questo è ormai l'unico modo che ho per sentirmi un uomo vero, e libero. Sapermi lontano.E come potrò chiamare gli amici che ho ritrovato? E le tombe che avevo lasciato? Come potrò chiamare il sole che cuoce a fuoco lento quel mondo, come in un sogno? Come potrò chiamare quella lingua che ha abdicato al trono dell'anima? Con quale nome potrò chiamare me stesso, una volta che sarò arrivato? Dovrò inventare nomi nuovi per gli amici, e lacrime nuove per le tombe che ho abbandonato. Troverò lo stesso sole, e troverò di nuovo le parole dimenticate, come giocattoli nascosti sul fondo del baule della mia infanzia. Per me stesso, troverò un nome nuovo eppure antico: Un nome matrilineare.Me ne vado e non sarà un ritorno. Sarà un viaggio nuovo, su mappe nuove attraversate da nuove rotte, all'inseguimento di un confine del mondo che non è altro che quello dei miei giorni. Alla fine dei quali, si nasconde un piccolo tesoro da niente: Uno scrigno e una nuova mappa, su cui c'é tracciata la rotta per un'altra vita ancora, lontano. Un tesoro chiamato felicità.