Ottobre

Se io sapessi mettermi al riparo dall'inverno, lo farei scrivendo un racconto, che mi tenga al caldo e lontano dalla realtà. Mi rintanerei sotto la terra, e dedicherei la mia esistenza alla mia vita, ed al suo proseguimento. Concentrerei le mie forze a rafforzare le pareti della tana, a creare ingressi falsi ed ingannevoli per i miei nemici. Renderei la mia esistenza un dedalo inestricabile nel quale sia impossibile entrare senza perdersi. Renderei la mia vita invulnerabile, finché non sia la vita stessa a esaurirsi senza che io ne abbia coscienza, soffocata dal proprio istinto di sopravvivenza.Ma io non mi so mettere al riparo dall'inverno.L'autunno rende buie le notti, ed io esco comunque fuori dalla tana. Non riesco a sopravvivere senza uscire a vedere il mondo, senza mettere a rischio la mia convinzione che la mia esistenza sia necessaria, o peggio: indispensabile. Io non so non dubbitare di me.Guardo la pioggia alternarsi alla nebbia, intanto che l'orologio cammina, e non aspetto altro che il mattino che verrà: mi chiedo se nella nebbia saprò trovare la strada di casa, e già so che sarà la paura del pericolo a salvarmi la vita, e riportarmi a terra. So già che, finché dubiterò di me, saprò sentirmi vivo.