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Primavera


Sembrano passati secoli dai tempi delle primavere arabe, figurarsi i giorni della Rivoluzione Arancione in Ucraina. Sono ben altri ormai i presagi, questi giorni. Presagi che hanno il suono di altri tempi, come se più di vent'anni non fossero stati abbastanza per far fare uno scatto in avanti alla storia. Parole, ultimatum, piccole invasioni e fondamentali aggressioni, e nel caos sono interi popoli a sprofondare nei propri dilemmi irrisolti. Il tutto così lontano che quasi non sembra vero. Così vicino che al di là del muro che mi separa dai miei vicini di casa si respira l'angoscia per la propria famiglia, i propri amici, i propri ultimi averi rimasti in patria. Sembra essere passato tanto tempo da quando queste angoscie rievocavano esperienze vive nel cuore dei più vecchi, ma ora nulla è rimasto. Nessuno che ricordi e nessuno che condivida, perché in fondo a noi non ci riguarda, non è vero? In fondo succede tutto al di là del nostro zerbino, dietro l'uscio chiuso della nostra porta, e il rumore delle grida, se alziamo il volume delle nostre tv, non arriverà mai alle nostre orecchie. Finché una notte il fumo non passerà sotto la porta, e un po' per caso cercheremo le stelle in cielo, e non potremo evitare di vedere come s'alzano i roghi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampe, di colpo si fa notte, s'incunea crudo il freddo, la città trema... Cupe Vampe - C.S.I (Linea Gotica, 1996)