TheNesT

Oikeiosis (2)


Il suo riflesso era un uomo che viveva la sua prigionìa con mitezza, curandosi solanto di non farsi troppo male. Non tanto per paura del dolore, forse, quanto per non dover rimediare ai danni provocati. Un uomo profondamente razionale, metodico e calcolatore. Un "homo oeconomicus", a tutti gli effetti. Dall'altro lato dello specchio intanto la notte scendeva sul mondo, ma all'interno del labirinto quasi nulla cambiava. Non c'erano ombre che cambiassero angolazione, ruotando intorno alla loro origine a cadenzare il passare del tempo, come fanno le lancette intorno al centro dell'orologio. Così il buio restava confinato fuori dal labirinto dalla luce fredda, incapace di influire sugli avvenimenti. E così passarono le ore, e poi le notti intere si depositarono le une sulle altre, pagine di un libro che non veniva scritto perché intanto il suo protagonista, inconsapevole del mondo, guardava ammirato la vita ordinata e timida del suo riflesso.