TheNesT

Diverso


Guido con la mente leggera, non perché non abbia pensieri, ma perché è bello pensare di poterli lasciare dietro, a camminare a tentoni nella nebbia, finché non si fa mattina. Scarico le mie ossa bagnate e chiudo la macchina, mi avvio lentamente a lavoro. Stringo il nodo della cravatta, mi sistemo gli occhiali sul naso, tolgo la giacca. Ora siedo davanti al pc, e leggo. Leggo e ripeto a bassa voce le parole che sono il segno del tempo che vivo, e che i miei amici ripetono, e che la mia famiglia ripete, e che sono il pane di cui vivono personaggi che di questo agitare le acque fanno mestiere.Funzionano.Le sento ripetere quando a passeggio tra i banchi del mercato, sento i commercianti lamentarsi della concorrenza sleale dei cinesi, e la gente che acquista insultare ormai a voce alta i mendicanti che di par loro, espongono al pubblico ludibrio le proprie menomazioni. Mio suocero posa la mano sulla mia spalla, mentre ad alta voce parla di quegli schifosi che occupano le case, e se ne tornassero da dove sono venuti, e ha ragione quello che dice che prima noi, e gli altri affogassero. Non si ricorda di me. Io sorrido, come un idiota, perché non ho niente da difendere. Io non sono loro. Io non sono voi. Io non sono nessuno.A volte qualcuno si ricorda della strada che ho fatto. Ma poi si giustificano: "Ma tu sei diverso". Hanno ragione. Sono diverso. Ma non sanno quanto. Non sanno perché. This land is mine - Dido ( Life for rent, 2003)