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Un uomo che si rispetti non ha patria (1)


Lo disse un autore, Emil Cioran, di cui continuo ad abusare le parole, pur non conoscendolo che superficialmente.  Mea culpa, lo ammetto. Ma questa frase la sento particolarmente mia; ironia del caso, proprio io che di patrie ne ho ben due. Una contraddizione evidente, in onore delle mie stesse parole, suppongo:"La Coerenza è essere fedeli ai propri principi e alle loro conseguenze. Io, per esempio, sono coerente con le mie contraddizioni."Fatto sta che passo davanti a questo monumento quasi ogni giorno, fermandomi di tanto in tanto a leggere i nomi scavati nella pietra, senza nessuna nostalgia. Non ho morti da ricordare, d'altronde. Ma so che non per tutti è così, e so di qualcuno che attraverso un nome sta cercando di ritrovare il filo della propria storia, la cui lunghezza probabilmente non aveva ancora realizzato. E' un percorso accidentato: fatto di documenti mancanti, ricordi famigliari sbiaditi, e luoghi in cui si sono combattute battaglie, e che ora sono tanto diversi da essere quasi irriconoscibili.Ma in nome di cosa? Ne ho discusso diverse volte, e la risposta che mi è stata data è inclusa in questa foto, appollaiata in cima a un palo, in attesa che un refolo di vento le renda indietro la vita. La retorica dice che la bandiera è il simbolo della patria, il suo emblema e il suo spirito, ma per me una bandiera continua ad essere un banale straccio dai colori fantasiosi, in balìa del vento capriccioso della storia.Io dubito che delle persone dìano la propria vita per uno straccio.