TheNesT

Estate


Mi ricordo di estati torride, immobili come i cani sotto l'ombra degli alberi, in attesa del fresco della sera. Non le sopportavo, né le sopporto tutt'ora, ma è innegabile che l'estate sia una delle segnalibri più usati tra le pagine dei ricordi. Che poi: nessuno di noi ricorda davvero tutta un'estate. Tutt'al più ne ricordiamo le vacanze, quelle che da bambini sembravano durare davvero tutta l'estate, e l'estate tutta la vita. Oppure quelle adolescenti, forse fra tutte quelle più libere eppure così affollate di pensieri e desideri, e ansie e gioie e tutte rivolte a oggi, a domani, a dopodomani, perché tanto di ieri a malapena ne avevamo uno. Oggi siedo in cima a una pila di cose da fare: salvare le foto delle vacanze, mettere in ordine casa, piccole riparazioni dell'ultimo minuto. Ho tanto da fare, proprio oggi che è l'ultimo giorno di ferie, senza intenzione alcuna di fare altro che questo. Scrivere, fosse soltanto per il piacere dell'esercizio, intanto che guardo una pioggia fortuita cadere tra gli alberi senza riuscire ad arrivare al terreno assetato, una pioggia che intanto che la dico ha già smesso, e non ha interrotto un bel niente. Non la canicola che ormai da settimane ci tormenta, non i ragazzi che giocano a basket sul campo di cemento dietro casa, non il passaggio di qualche macchina per la strada deserta. Non me, che faccio e non faccio e intanto perdo tempo, non l'orologio che ormai conta le ore. Niente si ferma, neanche il mio cuore che ansima come i cani immobili sotto l'ombra degli alberi, in attesa della sera.