Sfoglio le pagine di libri già letti, riguardo film già visti, penso pensieri già pensati, pur di evitare la fatica di pensarne di nuovi. I giorni passano, non mi abituo all'idea di stare a casa e non fare niente. Eppure potrei fare qualcosa, ma poi al momento di farla mi manca la forza, il polso fa male ancora, il sonno incombe anche se poi non dormo, e dormo senza fare sogni. Lascio i desideri sguazzare nella pozza placida della mia indolenza, e come se non bastasse anche le mie mani si fermano sulle pagine altrettanto indolenti di un libro letto tanto tempo fa. Nemmeno il fascino dell'Epopea di Gilgamesh è sufficiente a spingermi a riaprire pagine nuove, o il sole finalmente un po' più clemente fuori dalla finestra a convincermi a uscire, almeno nelle ore che mi sono concesse data la mia condizione di infortunio. Pensavo avrei passato questi giorni in modo più interessante: che avrei goduto del tempo libero e solitario che sarei stato forzato a godere, eppure niente. Non vedo l'ora della fine del giorno, quando doveri e incombenze riprendono il loro posto nella mia vita.
Ozio
Sfoglio le pagine di libri già letti, riguardo film già visti, penso pensieri già pensati, pur di evitare la fatica di pensarne di nuovi. I giorni passano, non mi abituo all'idea di stare a casa e non fare niente. Eppure potrei fare qualcosa, ma poi al momento di farla mi manca la forza, il polso fa male ancora, il sonno incombe anche se poi non dormo, e dormo senza fare sogni. Lascio i desideri sguazzare nella pozza placida della mia indolenza, e come se non bastasse anche le mie mani si fermano sulle pagine altrettanto indolenti di un libro letto tanto tempo fa. Nemmeno il fascino dell'Epopea di Gilgamesh è sufficiente a spingermi a riaprire pagine nuove, o il sole finalmente un po' più clemente fuori dalla finestra a convincermi a uscire, almeno nelle ore che mi sono concesse data la mia condizione di infortunio. Pensavo avrei passato questi giorni in modo più interessante: che avrei goduto del tempo libero e solitario che sarei stato forzato a godere, eppure niente. Non vedo l'ora della fine del giorno, quando doveri e incombenze riprendono il loro posto nella mia vita.