TheNesT

Nella nebbia del mattino


  Ho guidato piano nella nebbia, come cammino incerto i miei passi di ogni giorno, tra le foglie morte con le scarpe bagnate dalla pioggia. Un solo pensiero, oppure mile, tutti da adagiare sul cuscino nel buio di una stanza che non vede quasi più il sole, in cui la notte si fa lunga e materna. Un grembo che accoglie i miei sogni e li rende indistinguibili dal mondo che là fuori intanto sogna a sua volta, nascosto sotto la coperta della nebbia.Ho guidato  e devo aver sognato, per qualche metro almeno tra le curve strette dalle mura di pietra che quasi abbracciano, nascosto nel guscio di metallo in cui percorro i chilometri che separano il mio lavoro dalla mia casa. E mi sorprendo a pensare che forse spesso la viviamo così la vita, al riparo dal mondo, incapaci di sopportare una goccia di pioggia fredda, un alito di vento gelido. Incapaci di respirare la nebbia densa, di insozzare le suole delle scarpe nelle pozzanghere delle strade bagnate. Ed è come se il mondo là fuori non esistesse: esiste solo quello che c'è dentro il bozzolo.E con questo pensiero chiudo le palpebre, e nei miei sogni ogni intuizione svanisce, e diventa orrore, e meraviglia.