TheNesT

Senza fantasmi


Mi si sono ingarbugliate le fantasie in un gomitolo di pensieri, con cui ho giocherellato tutta notte al riparo dal mondo, sotto una coperta di freddo e buio che mi ha tenuto al riparo dalla realtà. E si è fatta fin troppo breve la lunga notte, e il silenzio ha divorato a piccoli morsi i lembi della mia esistenza. Ma con una gentilezza lieve, che da tempo non gli ricordavo. E ho camminato per i corridoi insolitamente silenziosi, laddove i fantasmi dei gemiti degli amanti certe volte alleggiano negli angoli, dimenticati dai loro padroni. Ma non oggi: oggi niente fantasmi, nessun cane nero a camminarmi a fianco. Soltanto la febbre leggera che mi smangia le ossa, e allora mi rannicchio per qualche minuto sulla poltrona, nella penombra. E devono essere passati minuti nell'orologio, e la terra compiuto un largo arco nel suo cammino per il cielo: ed io ho compiuto un salto lungo quanto largo è l'oceano, e raggiunto chi volevo raggiungere in un luogo ed in un tempo in cui più aveva bisogno, ed io finalmente c'ero. Non un anno prima, nè venti anni dopo. Finalmente c'ero quando più bisogno c'era di me, e non era tempo di rimpianti, né di illusioni.Ma per quanto lontano me ne fossi andato, sono dovuto ritornare. Il buio non ha ancora ceduto al giorno, ma già le prime macchine attraversano la strada. Già il ghiaccio sottile viene tolto dai parabrezza, e da qualche parte ad oriente si prepara un alba limpida, che io a malapena vedrò.