TheNesT

Una piccola convalescenza


Riemergo ora da un episodio influenzale che mi ha lasciato stanco, sordo a un orecchio e con i pensieri ancora tappati e confusi. Quindi niente elucubrazioni mentali, per oggi. Solo il battito delle mie dita sulla tastiera per provare a me stesso di riuscire a tenermi sopra un certo numero di battute al minuto. Intanto faccio le pulizie ( Le fa il Roomba per me, in realtà) e forse concederò a me stesso una mezz'ora di sonno pomeridiano, prima di andare a riprendere mio figlio all'asilo. Insomma, una giornata fatta di piccole banalità, qualche fantasticherìa intanto che mi perdo via in piccole incombenze. I vantaggi della malattia, forse. Faccio risuonare Pachelbel nello stereo, intanto. Ma a basso volume, per godermi il silenzio della collina che entra dalla finestra socchiusa. Ma che bugie, poi: certo che c'è silenzio. Sento solo dall'orecchio sinistro. Ma in questo ironico autoinganno forse nascondo solo quella sottile indolenza che resta addosso dopo la febbre. La voglia di fantasticare a occhi semichiusi, sdraiati sul divano, per il tempo necessario a riempire la propria clessidra con granelli di sabbia nuovi, prima di riprendere a camminare.