TheNesT

Qualcuno spenga il sole


Qualcuno spenga il sole.Qualcuno faccia tacere il mondo, qualcuno lo fermi. Non lo sentite? L'assordante rombo del pianeta che ruota su se stesso, e le voci: ah, le voci stridenti nella corrente continua della radio che gracchia, non le sentite anche voi? Mi rigiro nel letto disfatto dal sonno e la mia mente non ha pace. Afferro con i denti il lembo del cuscino e stringo forte, e per un momento le mie orecchie spingono fuori i rumori del mondo. Da qui sotto vi sento tutti, e distintamente uno per uno: un cane abbaia furioso al gatto grigio della villa in fondo alla strada, che svogliatamente si strofina contro il pilastro di cemento che sostiene il cancello d'ingresso. Più in là, un giardiniere svogliato affila le cesoie, un bambino piange nella sua culla, sua madre soffoca un pensiero stanco che non vuole ammettere a se stessa, e con le unghie sfiora la superficie del tavolo della cucina, talmente piano che a malapena riesco a sopportarla. Un refolo di vento avvicina il mezzogiorno di un passo a questo momento, e la mia notte (la mia notte striminzita che dormo di nascosto dal vostro mondo, come i ratti negli anfratti delle vostre fogne) lentamente muore.E allora scrivo queste parole per non sentire il mio sonno svanire in un sibilo furioso, ingoiato dal giorno che non aspetta chi come me è rimasto indietro a imbandire il vostro risveglio.Ma non riesco a trattenere l'onda enorme della presenza dell'umanità che sembra trascinare i piedi, gli occhi negli schermi multicolore e la coscienza altrove. Solo i suoi rumori s'intrufolano sotto la porta bianca che a malapena trattiene il sole fuori dalla mia stanza da letto.(Ed è allora che qualcuno piange una lacrima sfinita, e allora apro gli occhi e mi accorgo che i miei sogni hanno finito di respirare, e giaciono accanto a me tra le lenzuola tiepide, senza più vita. Li ripiego piano e li nascondo sotto il cuscino, nella speranza di trovare più tardi, quando sarà buio, abbastanza fantasmi nel mio cuore per donare loro la vita di nuovo, e lasciarli andare lontano, in un posto oltre le mie palpebre chiuse, e che anelo come i naufraghi la terra ferma, come gli annegati la vita. Come chi veglia, un sonno profondo come l'eternità.)