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I fiori degli ulivi


Fioriscono ad anni alterni, e di tanto in tanto gettano un frutto. I rami degli ulivi, dico. Quelli che tengo, poveri  loro, prigionieri nel mio balcone. Si affacciano al sole diretto al mattino, e ricevono la loro dose di acqua la sera, quando il richiamo delle rondini mi spinge sul balcone della camera da letto. Sono speciali, almeno per me.Sono stati acquistati in momenti diversi, entrambi in qualche modo speciali, e degli eventi con cui coincidono sono diventati un po' i simboli. Uno, per la nascita di mio figlio. L'altro, quello meno recente, con l'acquisto della casa nuova, anni prima. E in quanto tali, di tanto in tanto mi ritrovo ad esercitare l'infantile illusione di leggervi nel loro stato di salute lo stato delle cose, come fossero dei presagi.Così al loro rifiorire aggiudico un ritornare in salute di quel che rappresentano. Ma i fiori degli ulivi sono piccoli e fragili, tanto da disfarsi quando arrivano le api a perquisirli con le loro zampette sporche di polline.Io li guardo cadere, e mi capita di sentirmi fragile come loro. Troppo fragile per affrontare l'intera estate. I fiori restano al suolo. Io vado via.