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Messaggi del 03/06/2014

Pornography

Post n°301 pubblicato il 03 Giugno 2014 da lab79
 

Si scrive di sesso piuttosto spesso, in questi paraggi. Forse proprio perché le caratteristiche del blog lo permettono: ampio controllo del testo - a differenza delle più nuove piattaforme digitali, qui non ci sono virtualmente limiti alle dimensioni del testo, se non quelli di sopportazione del lettore - manipolabilità anche posteriore nel tempo del testo stesso: posso modificarlo, rimaneggiarlo e persino cancellarlo senza particolari conseguenze. E non per ultimo, l'anonimato dell'autore, che si nasconde dietro uno pseudonimo.

Forse incide anche una delle caratteristiche della popolazione dei blogger, cioè l'età. Mediamente, gli autori di blog sono adulti di mezza età, moderatamente competenti di informatica (o dovrei dire di internet?), che a quanto pare hanno del tempo libero, non dedicato alla propria famiglia o a passatempi off-line. Probabilmente lavorano, oppure dedicano la giornata alla ricerca di un'occupazione, comunque è ipotizzabile che scrivano di notte, quando protetti dal buio e dal silenzio trovano uno spazio abbastanza grande per liberare le proprie fantasie.

Ognuno in base alle proprie capacità, o alla propria formazione culturale, decide di dare una forma più o meno esplicita a queste rappresentazioni del proprio immaginario erotico. Alcuni poesie, altri racconti in prima persona, oppure immagini erotiche corredate di meditazioni sull'amore passionale. Ma ognuno in cuor suo convinto di muovere i propri passi entro i campi elisi dell'erotismo, sfuggendo la volgarità della pornografia.

Cosa mai ci sia di sbagliato nella pornografia di per sé, non si sa.

Nella mia profonda ignoranza (e mancanza di mezzi: non scrivo a casa e non ho la mia amata enciclopedia sottomano) mi rivolgo a Wikipedia, per illuminare la linea di confine che divide la pornografia dall'erotismo, trovando questa definizione:

"Estremamente difficoltoso è il distinguo tra erotismo e pornografia, ma una distinzione, in letteratura, può essere azzardata definendo l'erotismo un percorso di conoscenza, e la pornografia la ripetizione stereotipata di una meccanica. Un'altra differenza è che nell'erotismo non è obbligatoria la descrizione dell'atto sessuale in sé, ma ci si può limitare anche alla tensione che può portare all'atto sessuale medesimo." (Da wikipedia)

Certo, questo non basta a spiegare perché in questi lidi scriviamo così tanto di sesso. Insomma, se lo scopo è solo quello di eccitare sessualmente il lettore, ci sono modalità più efficienti per farlo. (Si, sto parlando di Youporn, e altri siti affini. Non vi metto neanche il link, tanto so che buona parte di voi ce l'ha tra i preferiti.) La spiegazione è per forza un'altra.

Personalmente, finora non mi ero neanche posto la domanda. Ma ponendomela ora, mi rispondo che forse, come per tutte le normali psicosi che ci portiamo dietro, esponiamo in un luogo pubblico (per quanto celato) le nostre parafilie nella speranza di trovare qualcuno che le condivida, facendosi sentire più normali. E in definitiva, meno soli. E sospetto che questo ragionamento sia valido per qualsiasi sforzo "artistico" che esponiamo in questi spazi, dalla musica alla fotografia, passando per la letteratura.

La letteratura, ecco, è una delle sirene a cui cediamo più volentieri il timone della nostra dignità. Si sa, d'altronde, che gli italiani siano "un popolo di santi, poeti e marinai". Dei marinai non starei a parlare, per carità di patria. Ma anche i santi e i poeti cominciano a scarseggiare, Spinoza dixit. Ma all'estinzione di questi ultimi fatichiamo a rassegnarci, e scriviamo i nostri pensieri su queste pagine nella speranza di venire riconosciuti come l'ultimo dei grandi autori della letteratura italiana. Scrivendo porcate, il più delle volte. Che non significa che non si possa fare, insomma: in letteratura la morale non esiste, e si può parlare meravigliosamente delle peggiori delle nostre perversioni. Non starei qui a recitare quasi a memoria Nabokov, altrimenti. (Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.” Capite ora perché non scrivo racconti erotici? Quando hai letto questa roba a 19 anni, col cavolo che prendi il coraggio di prendere la penna e provarci. Allora esci fuori il sabato sera e speri che la fortuna ti assista...)

Ora, rileggendomi, mi rendo conto di aver usato un tono un po' più sarcastico di quello a cui solitamente mi affido, in questo blog. Non ne avevo intenzione, e me ne scuso. E non era nemmeno mia intenzione criticare chi scrive i propri racconti in questa piattaforma, altrimenti non l'avrei fatto anch'io. Forse volevo soltanto allungare il guinzaglio alle dita sulla tastiera, e vedere dove andavano a parare: così, per liberare la mente da argomenti più seri e pertinenti alla mia vita. E di cui in questo momento non mi va di parlare.

Pornography - the Cure (Pornography, 1982)

 
 
 

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