Falesie della mente

Un anno da CAMPIONI


 ore 20.45 del 9 Luglio di un anno fa : l'Italia si ferma per guardare ed appassionarsi alla finalissima della coppa del mondo. E' un'occasione stupenda, favolosa, quasi irreale. In strada non gira un'anima viva, non vola una mosca, la città pare deserta, si odono solamente i televisori in coro sintonizzati tutti quanti sullo stesso canale. E' difficile spiegare cosa significhi vincere un mondiale di calcio, le emozioni sono troppo intense. Il mondiale di calcio è di per sè l'unica occasione che accumuna ed unisce tutti gli italiani; quando sei in piazza a festeggiare una vittoria, ti giri e vedi gente che non conosci e non sai chi è, ma ti viene spontaneo abbracciarla perchè ci si sente uguali. Questa è la grande forza ed il pregio di una competizione senza uguali. E noi, l'anno scorso, l'abbiamo vinta, meritatamente! Sono ancora vivissime le emozioni, anche oggi a distanza di un anno esatto da quella magica serata. Come dimenticare il cammino azzurro, con l'esordio vittorioso e convincente contro il Ghana, mentre poi tutto sembrava pericolosamente incrinatosi dopo il pareggio con gli USA, ed invece ecco l'orgoglio nazionale. Vittoria contro la Repubblica Ceca, in seguito il soffertissimo ottavo di finale con l'Australia vinto con un rigore (dubbio) al 94'; lì si cominciava a capire che la sorte, questa volta, ci stava sorridendo, che era l'anno buono insomma. Ed ecco il quarto di finale passato in carrozza contro l'Ucraina, fornendo una prestazione strepitosa. Indimenticabile la fantastica serata di Dortmund, nella quale abbiamo eliminato i padroni di casa della Germania che ci snobbavano non poco ma, infondo infondo serbavano nel profondo del loro cuore un timore esagerato. Ed infine l'altalena di emozioni dei rigori contro la Francia : la paura che finisse come sempre, con la sconfitta; una partita che nel computo dei 90 minuti avremmo meritato di vincere sul campo. Dopo il rigore di Zidane abbiamo reagito con veemenza, raggiungendo il pareggio con uno splendido Materazzi. poi la traversa di Toni, il gol (regolare) annullato sempre allo stesso Toni, il secondo tempo soffertissimo con la Francia che si faceva sentire grazie ad una maggior freschezza atletica, dovuta al fatto che loro non avevano giocato i supplementari in semifinale. Tutto sembrava scorrere ancora una volta verso la beffa solenne, uno standard che capitava ormai costantemente da ben 28 anni contro i cugini d'oltralpe. Troppo alta la tensione, si va ai rigori : gli sguardi fissi e quasi impauriti, qualcuno incita la squadra a gran voce altri che invece sono più pessimisti; gente che volta la testa alla televisione per la troppa emozione, altri preferiscono guardare in religioso silenzio. Ad ogni rigore messo a segno, un boato esplode in ogni casa, con persone che sorridono, stringono i pugni, sudano, sperano. I cuori battono tutti a mille all'ora, fino a quando Fabio Grosso mette a segno l'ultimo rigore: siamo CAMPIONI DEL MONDO, non ci credo ma è tutto vero. Finalmente, dopo anni di immeritate disfatte ai rigori, ecco che diveniamo i campioni per la quarta volta; dopo il Brasile ci siamo noi, solo noi! E' stata una combinazione magica di fattori in questo benedetto mondiale, poi la gioia è esplosa follemente e ci siamo sentiti tutti fieri d'essere italiani! E via in piazza a festeggiare. Sono emozioni incontrollabili che riempiono il cuore di gioia, ed altrettanto bello è affermare che per i prossimi 3 anni, i CAMPIONI DEL MONDO saremo indiscutibilmente ancora noi! GRAZIE RAGAZZI !