Falesie della mente

Ma che giustizia USAno i nostri amici d'oltre oceano?


E’ notizia di ieri, che un giudice federale della California (U.S.A.), tale signor Sitgraves, ha bloccato l’estradizione in Italia di un esponente di spicco della mafia Newyorkese, un certo Rosario Gambino, detenuto da 22 anni nel carcere di San Pedro sempre in California, e che è inseguito da un mandato di cattura internazionale della giustizia italiana.La motivazione di questo blocco dell’estradizione, da parte del giudice Sitgraves?
“Una questione umanitaria" cita il responso della giustificazione, perché se il presunto mafioso venisse sottoposto al regime carcerario stabilito dall'articolo 41bis italiano "sarebbe in condizioni che ne minaccerebbero la vita".Eccesso di garantismo o solita deficienza con manie di onnipotenza tipiche statunitensi?Mi piacerebbe chiedere al giudice Sitgraves cosa ne pensa, invece, della pena di morte…Quella non lede la condizione fisica del detenuto? Quella non mette in pericolo di vita il prigioniero?Roba da pazzi : questi americani sono eccessivamente garantisti laddove bisogna invece assicurare una pena consona per gli spregevoli reati commessi da delinquenti e mafiosi, mentre invece si arrogano il diritto di poter disporre della vita e della morte di altri condannati che, seppur colpevoli di orrendi crimini, non hanno meno diritto di altri di vivere, ovviamente scontando pene severe ed appropriate.Che controsensi paradossali! E poi, quando c’è da chiedere giustizia agli U.S.A., per qualche crimine commesso da loro cittadini (vedi il caso Calipari, oppure la strage del Cermis, o magari Ustica...) finisce invece tutto in una bolla di sapone, per non essere troppo severi verso chi certamente ha sbagliato ma…suvvia, in fin dei conti mica l’ha poi combinata così grossa, noh?!?Cari americani…ma non fateci ridere, che di barzellette stampalate ne abbiamo già a sufficienza qui in Italia! Piuttosto, cercate sempre l’equa applicazione dei principi di giustizia, tenendo conto che davanti a qualsiasi cosa, prima di tutto, c’è sempre la vita umana da proteggere!