Falesie della mente

G8 di Genova, giustizia artefatta


“Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti."No, non sono parole provenienti da un guru esoterico, da un santone di una setta non meglio definita oppure da un ciarlatano che strilla agli incroci di strade trafficate. Sono parole pronunciate da papa Giovanni Paolo II durante la GMG del 2000 a Roma; una frase molto concisa ma, allo stesso tempo, carica e densa di un unico ed  inequivocabile significato, che dovrebbe far riflettere chiunque la legga circa il significato più vero per una vita  serena ed in pace che è possibile condurre solo se c’è giustizia.Rileggendo tale frase in questi giorni, nei quali ricorre l’anniversario dei fatti cruenti al G8 di Genova nel 2001, mi vien la pelle d’oca ripensando a ciò che accadde in quell’occasione, e trovo sorprendenti analogie tra il messaggio derivante dalla frase e le motivazioni di chi, pacificamente e con autorizzazione, ha cercato di manifestare e far sentire la propria voce durante il summit dei potenti del mondo. Un grido di dolore verso chi si riuniva a spartire le risorse del pianeta senza tenere in debito conto le necessità dei paesi poveri, le esigenze della gente che ancor oggi muore di fame o lotta in guerre fratricide solo per poter campare qualche giorno in più. Una giustificata voce di protesta in favore dei più deboli, degli ultimi, un’azione pacifica che, contrariamente ad ogni logica di buon senso, è invece rimasta vittima della pazzia generalizzata.Il seme della follia alimentato certamente in primis dai famigerati “black blocks”  che si infiltrarono nei cortei al solo scopo di creare disordine e distruzione dappertutto; ma la desolazione terrificante viene, secondo me, da uno stato.Lo stato. E lo scrivo volutamente con la minuscola, perché certi fatti sono davvero vergognosi e lesivi della dignità dei cittadini che, in questo senso, non possono sentirsi parte di un’entità che non li salvaguarda, non li tutela, non pensa al bene comune, non è lungimirante sulle necessità della gente e, soprattutto, laddove dovrebbe garantire ordine e sicurezza delle persone, usa invece il braccio armato e forte per imporre in modo sconsiderato e folle la volontà di qualcuno.Già, mi chiedo chi sia stato quel qualcuno che ha ordinato alle forze armate di attaccare e pestare a sangue freddo chiunque si trovasse per strada, infierendo spesso su giovani feriti e riversi in pozze di sangue sul terreno. Perché se è vero che nella confusione generalizzata, chi ha la peggio è sempre quello che ha buone intenzioni, è altrettanto certo che uno stato dovrebbe proteggere con estrema attenzione chi opera con giustizia ed entro le leggi, garantendo la libertà d’espressione e la sua incolumità, soprattutto se il messaggio che cerca di portare è a favore dei deboli della terra.Invece si è vista una terribile ingiustizia che ancor oggi fa bruciare le ferite, considerando anche la sentenza di qualche giorno fa, dove al posto di una condanna esemplare per molti agenti e funzionari delle forze di polizia, abbiamo assistito ad un’inspiegabile assoluzione o riduzione delle pene. La coscienza sporca ce l’hanno ancora in molti, purtroppo. Credo che alzare la voce in favore dei poveri non sia mai sbagliato e fuori luogo! La pace e la vita vanno sempre salvaguardate. A memoria di quanto accadde, per NON DIMENTICARE, AFFINCHE’ NON CAPITI MAI PIU’!  http://it.youtube.com/watch?v=Zns8dWkEIOw&feature=related