The Truman Show

"Le vite degli altri"


Regia: Florian Henckel von DonnersmarkCon: Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Martina Gedeck, Ulrich TukurDrammatico - Germania.Berlino Est, 1984, Gerd Wiesler (Ulrich Muhe, morto di cancro nel luglio dello scorso anno, a soli 54 anni), occhi di ghiaccio e di grigio vestito, è un grigio funzionario della Stasi, la polizia segreta della Germania dell'est. Addestrato a scoprire ed interrogare i nemici del regime al quale ha giurato fedeltà (e che ricambia la sua dedizione, passandogli finanche le prostitute), ha sprecato la sua vita a "controllare" quelle degli altri: non ha famiglia, non ha amici e vive in una stanza fredda e asettica che ricorda quelle degli alberghi. Ascoltando le conversazioni tra un famoso autore teatrale e l’attrice con cui questi convive (insidiata dal lascivo ministro della Cultura), sorvegliando le loro vite, percepisce per la prima volta il marciume del sistema che, incutendo paura, alimenta se stesso inducendo i cittadini a delinquere. Attraverso il sorvegliato (con il quale non scambia una sola parola, in tutto il film), scopre la poesia di Brecht e, per contrasto, lo squallore della sua esistenza: tenta di riscattarsi e forse ci riesce, se a lui verrà dedicata la "suonata per le persone buone".La pellicola, assolutamente splendida, si regge su una buona sceneggiatura; per quanto, a dire il vero, la "conversione" del protagonista mi è sembrata eccessivamente repentina e, tutto sommato, poco in linea con la fede rigida ed intransigente che il personaggio dimostra nelle prime scene: forse (e ribadisco: forse), andava preparata un po' meglio.Pare che, in Germania, la legge riconosca a tutti i cittadini dell'ex Ddr il diritto di consultare il fascicolo istruito contro di loro dalla Stasi e che soltanto il 10% degli aventi diritto si sia avvalso di questa possibilità (tra questi, l'attore Ulrich Muhe, che avrebbe così scoperto di essere stato spiato dalla moglie e da quattro membri della sua compagnia teatrale: l'esperienza gli sarà senz'altro servita per calarsi meglio nel personaggio, ma - e lo dico a margine della recensione - dubito fortemente della opportunità di una tale legge).