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Un blog creato da Truman_2000 il 22/06/2008

The Truman Show

La mia vita è un "Truman Show", ma al rovescio: vivo in un mondo tutto mio, illudendomi di essere il protagonista della storia!

 
 

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Riforme costituzionali: il tempo mi ha dato ragione!

Post n°191 pubblicato il 01 Maggio 2013 da Truman_2000
 

Questo scrivevo nel giugno del 2006, in occasione del referendum di approvazione delle modifiche alla Carta Costituzionale votate a maggioranza dal centrodestra:


"Se il referendum costituzionale approverà la riforma della seconda parte della Costituzione, il testo costituzionale che ne risulterà - a mio avviso - sarà migliore di quello attualmente in vigore; non avremo la Costituzione "breve" che io avrei auspicato, quella che resta scritta nei cuori e nelle menti dei cittadini, ma avremo senz'altro istituzioni più moderne e più funzionali di quelle che abbiamo oggi.

Peccato che la riforma non tocchi in alcun modo nè l'istituto del referendum abrogativo, nè la magistratura (a proposito della quale avrei apprezzato moltissimo, ad esempio, la costituzionalizzazione della separazione delle carriere dei magistrati giudicanti e inquirenti, con l'istituzione di due distinti consigli superiori della magistratura).

I motivi per cui voterò SI, se a qualcuno interessa, sono i seguenti:

a) sono favorevole alla fine del bicameralismo perfetto (trovo positivo, in particolare, che il senato diventi la "camera delle regioni" e che i senatori vengano eletti in occasione del rinnovo dei consigli regionali);

b) approvo la riduzione del numero di parlamentari dagli attuali 945 (630 deputati + 315 senatori) ai previsti 760 (518 deputati + 252 senatori): forse si poteva fare di più, ma è un buon inizio (in proporzione, approvo la riduzione del numero dei parlamentari a vita, che passano da 5 a 3);

c) approvo l'abbassamento dell'età richiesta per essere parlamentare (21 anni, invece di 25, per i deputati; 25, invece di 40, per i senatori);

d) giudico positivamente la previsione in costituzione che il regolamento della Camera dei deputati debba garantire le prerogative del Governo e della maggioranza, ma anche i diritti delle opposizioni e che vengano espressamente riservate ai deputati dell'opposizione la Presidenza delle commissioni cui sono attribuiti compiti ispettivi, di controllo o di garanzia;

e) non mi sembra affatto sconveniente che il Governo possa chiedere ed ottenere che determinati provvedimenti siano "iscritti all’ordine del giorno delle Camere e votati entro tempi certi, secondo le norme dei rispettivi regolamenti": l'azione di governo, talvolta, richiede che il parlamento si pronunci, e che lo faccia in tempi certi;

f) non mi dispiace che il quorum richiesto per l'elezione del Presidente della Repubblica, dopo il terzo scrutinio, sia elevato ai tre quinti dei componenti (avrei evitato, semmai, di aggiungere che "dopo il quinto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti");

g) trovo positivo l'abbassamento dell'età richiesta per ricoprire l'incarico di Capo dello Stato (da 50 a 40 anni);

h) non mi sembra affatto eversivo che il Presidente della Repubblica perda il potere di autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo (atteso che egli conserva certamente il potere di non promulgare una legge e di restituirla alle Camere con messaggio motivato, onde chiederne una nuova deliberazione: l'art. 74 Cost., in ciò, non viene affatto modificato ed è noto che il vero controllo del Capo dello Stato sulle leggi deve essere successivo, e non preventivo);

i) giudico estremamente positivo che il potere di scioglimento della camera dei deputati (l'unica che deve esprimere la fiducia al governo) sia strettamente legato alla vita del governo; allo stesso modo, valuto assai positivamente che - in caso di crisi di governo - il Presidente della Repubblica non debba sciogliere la Camera dei deputati, se questa è in grado di esprimere un nuovo Primo ministro nel rispetto della maggioranza decretata dagli elettori: è la conseguenza del sistema bipolare con premio di maggioranza che impedisce i "ribaltoni" (costituzionalizzati , invece, dalla "fiducia costruttiva" di derivazione tedesca);

l) approvo la costituzionalizzazione del fatto che il Primo ministro non venga scelto discrezionalmente dal Capo dello Stato, ma debba essere collegato "con i candidati ovvero con una o più liste di candidati all’elezione della Camera dei deputati, secondo modalità stabilite dalla legge"; nonchè del fatto che la legge debba disciplinare l’elezione dei deputati "in modo da favorire la formazione di una maggioranza, collegata al candidato alla carica di Primo ministro";

m) non trovo affatto scandaloso che il Primo ministro abbia il potere di scegliersi i propri ministri e possa, all'occorrenza, sostituirli; allo stesso modo, non mi sconvolge affatto che il governo, per entrare nell'esercizio delle sue funzioni, non debba ricevere alcun voto di fiducia dalla Camera dei deputati (la fiducia per iniziare il proprio lavoro, infatti, l'ha già avuta dagli elettori ed è più che sufficiente che "in qualsiasi momento la Camera dei deputati può obbligare il Primo ministro alle dimissioni, con l’approvazione di una mozione di sfiducia", cui conseguono le dimissioni del Primo ministro e - salvo casi particolari - lo scioglimento anticipato della Camera dei deputati e le nuove elezioni);

n) estremamente positivo mi sembra la costituzionalizzazione del principio "anti ribaltoni", in base al quale "il Primo ministro si dimette altresì qualora la mozione di sfiducia sia stata respinta con il voto determinante di deputati non appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni";

o) ad occhio e croce, la nuova devolution non mi pare molto diversa da quella approvata dal centrosinistra e, sia pure in parte, mi sembra che la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni sia stata migliorata con la riserva - in favore del primo - di alcune materie (tra cui la sicurezza del lavoro, le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza, la produzione strategica, il trasporto e distribuzione nazionali dell’energia);

p) quanto alla corte costituzionale, invece, non approvo che sia stato aumentato il numero dei giudici di nomina parlamentare (non se ne sentiva affatto il bisogno), ma non griderei allo scandalo, perchè i rapporti di forza restano grosso modo gli stessi: i giudici di nomina presidenziale insieme a quelli nominati dalle supreme magistrature restano, infatti, comunque superiori a quelli di nomina parlamentare;

q) infine, mi sembra positiva l'abrogazione del terzo comma dell'art. 138 Cost.: il referendum costituzionale deve potersi svolgere in ogni caso, indipendentemente dal quorum con il quale è stata approvata la legge costituzionale.

Quanto al novellato art. 70, non ho difficoltà ad ammettere che non è esattamente un modello di chiarezza, ma è altrettanto notorio che - nelle costituzioni che prevedono un bicameralismo "imperfetto" - la norma che regola la ripartizione delle competenze tra le due Camere non può non essere più "articolata" di quella attualmente in vigore che si limita a stabilire che "la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere".

Voterò SI (ed invito a votare SI), innanzitutto, perchè condivido in gran parte - se non totalmente - il nuovo impianto costituzionale che questa legge costituzionale delinea.

Condivido, in particolare, l'opzione per un premierato che rafforzi il potere dell'esecutivo, liberandolo dalle pastoie di un "parlamentarismo" all'italiana in cui il governo finisce inevitabilmente per essere ostaggio delle segreterie di partito (ed apprezzo che, alla fine, non si sia scelto nè il presidenzialismo all'americana, nè il semipresidenzialismo alla francese, nè il cancellierato alla tedesca).

Approvo la scelta per un bicameralismo "imperfetto", con la previsione del Senato delle regioni che completa il decentramento amministrativo.
Guardo positivamente ad un Presidente della Repubblica, non eletto dal popolo, che conserva pressochè immutati i poteri "di garanzia" che un Capo dello Stato - a mio avviso - deve avere e perde, viceversa, alcuni di quei poteri "di governo" che, in un sistema parlamentare, non gli devono necessariamente competere.
Registro, infine, con favore le modifiche alla devolution che lo stesso Barbera ha dimostrato di apprezzare.

Se il centrosinistra non si fosse arroccato sulla pregiudiziale che questa fosse una riforma inemendabile, probabilmente alcuni errori si sarebbero potuti evitare: votare NO - per come la vedo io - significa cancellare una buona riforma (sia pure perfettibile) e gettare così il bambino con l'acqua sporca; votare SI significa, invece, acconsentire ad una modifica costituzionale largamente condivisibile che potrà essere ulteriormente migliorata in Parlamento, ritoccando alcuni articoli oggettivamente meritevoli di un aggiustamento (tra cui, per l'appunto, il suddetto articolo 70 Cost.).

Non prendiamoci in giro: può piacere o meno ma, se vincono i NO, questa Costituzione ce la terremo così com'è per chissà quanti altri anni; se vincono i SI, invece, avremo una nuova Costituzione e il Parlamento - a maggioranza di centrosinistra - sarà costretto ad intervenire nuovamente per "limare" eventualmente qualche imperfezione.

In ogni caso, le modifiche più significative (quelle che concernono il Parlamento, il Governo e il Presidente della Repubbica) non entrerebbero in vigore immediatamente.

Buon voto a tutti!"

 

Sono passati 7 anni (2006-2013) e, come avevo facilmente previsto, non solo non si è fatto niente, ma stiamo ancora a parlarne!

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