The Fairy Round

La cena dei pirati


Parlando del post-dottorato, aggrovigliamenti compresi, un amico mi ha detto: “Ma guarda che la vita normale è lì, dietro un angolo qualsiasi, e aspetta solo di essere ritrovata”.Angolo o spigolo?! Mi ero chiesta.Forse è vero.Forse gli angoli sembrano insuperabili, massicci, imponenti.Dolorosetti a volte.Ma dietro...Il blu. Il mare. 
E perché no?!I pirati… Come idea di avventura.Esplorazione.Come la voglia di ricominciare.Magari di rischiare un po’, ma con la voglia di cercare nuove rotte… e magari anche qualche arrembaggio da fare.
L’angolo, o il muraglione, l’ho girato pensando alla cena di giovedì sera.Ero al supermercato a fare la spesa.E ho iniziato a vedere più colori, avere idee.A sorridere da sola.Progetti.Ali che spiegano.E poi il pomeriggio.Riscoprire il piacere di cucinare in due.Chiacchierando di tutto e di nulla e ridendo di sé e del mondo.Una cena senza troppi problemi con gente che è proprio contenta di essere lì.Senza rapporti complicati.I fiori colorati.Le risate e il vino (da buoni pirati).Vele spiegate.Si riparte.E se il vento tira troppo forte e brucia gli occhi...Se cade qualche lacrima...Sono solo granelli di sabbia…Cerchiamo le stelle… che siano in mare o in cielo. 
Per gli interessati ecco il menu:- Il fondo della cambusa (che poi era l’antipasto… e non è un caso che si sia inziato con il fondo della cambusa… molto metaforico e “salvifico no?!)- La zuppa del bucaniere- Il bottino del pirata Lonh John Silver (in teglia)- Coppa degli Atzechi con Vin santo...Corpo di mille pipe!B.