Che periodo! Sento tanta gente lamentarsi della ripresa dopo la pausa estiva…. E, paragonando le loro lamentele ai miei giorni frenetici, mi chiedo se sia solo nostalgia delle vacanze in sé oppure se sia l’essere subissati dal triplo del lavoro solito, quasi a recupero del “respiro” estivo.Nel mio caso è valida la seconda opzione… Non so più neanche da che parte girarmi.Prendiamo ad esempio la giornata di domani. Che, per inciso, è sabato, giorno in cui uno dovrebbe riposarsi (forse).Mi alzo alle 6 per andare in quel di Gallarate a tenere 8 ore di laboratorio di psicologia della musica.Da lì, con qualche corsa allucinante, mi sposto direttamente in zona Treviglio per suonare: due spettacoli uno alle 20.00 e uno alle 21.30. Da ripetersi la domenica. Il che vuole anche dire andare al laboratorio già con viola, arco, borsa con suppellettili varie (leggio, pece per l’arco, corde di riserva, spartiti…) al seguito.E non è che il resto della settimana sia stato molto più tranquillo.In più al concertino di sabato e domenica avremmo dovuto essere in tre, in quanto era stato pensato come replica di quello di giugno. Quindi con la stessa “formazione” (liuto e voce, viola da gamba e percussioni).Peccato che Agata lunedì (5 giorni prima del concerto) abbia annunciato di non poter venire.Il che ha voluto dire ripensare tutto il concerto per viola da gamba e percussioni, cambiando quindi i brani, e facendo salire di diverse tacche il punteggio verso la santificazione di Enrico (percussionista).La ri-preparazione del concertino (che però posso dire non promette per nulla male anche in questa nuova versione alternativa – e creativa) ci ha anche posta davanti a un problema pratico non da poco.Il tamburo.Detto in altri termini: “Accidenti! Non abbiamo un tamburo da suonare al concerto”.La volta scorsa ce lo eravamo fatti prestare per vie traverse (essendo un tamburo adatto alla musica rinascimentale un po’ diverso da quelli che si usano, che ne so, nelle bande o nei gruppi rock).Questa volta ci voleva proprio.
Il tamburo
Che periodo! Sento tanta gente lamentarsi della ripresa dopo la pausa estiva…. E, paragonando le loro lamentele ai miei giorni frenetici, mi chiedo se sia solo nostalgia delle vacanze in sé oppure se sia l’essere subissati dal triplo del lavoro solito, quasi a recupero del “respiro” estivo.Nel mio caso è valida la seconda opzione… Non so più neanche da che parte girarmi.Prendiamo ad esempio la giornata di domani. Che, per inciso, è sabato, giorno in cui uno dovrebbe riposarsi (forse).Mi alzo alle 6 per andare in quel di Gallarate a tenere 8 ore di laboratorio di psicologia della musica.Da lì, con qualche corsa allucinante, mi sposto direttamente in zona Treviglio per suonare: due spettacoli uno alle 20.00 e uno alle 21.30. Da ripetersi la domenica. Il che vuole anche dire andare al laboratorio già con viola, arco, borsa con suppellettili varie (leggio, pece per l’arco, corde di riserva, spartiti…) al seguito.E non è che il resto della settimana sia stato molto più tranquillo.In più al concertino di sabato e domenica avremmo dovuto essere in tre, in quanto era stato pensato come replica di quello di giugno. Quindi con la stessa “formazione” (liuto e voce, viola da gamba e percussioni).Peccato che Agata lunedì (5 giorni prima del concerto) abbia annunciato di non poter venire.Il che ha voluto dire ripensare tutto il concerto per viola da gamba e percussioni, cambiando quindi i brani, e facendo salire di diverse tacche il punteggio verso la santificazione di Enrico (percussionista).La ri-preparazione del concertino (che però posso dire non promette per nulla male anche in questa nuova versione alternativa – e creativa) ci ha anche posta davanti a un problema pratico non da poco.Il tamburo.Detto in altri termini: “Accidenti! Non abbiamo un tamburo da suonare al concerto”.La volta scorsa ce lo eravamo fatti prestare per vie traverse (essendo un tamburo adatto alla musica rinascimentale un po’ diverso da quelli che si usano, che ne so, nelle bande o nei gruppi rock).Questa volta ci voleva proprio.