The Fairy Round

PaP


Ovvero Prove a Pesaro.E’ un periodo di corsa.Ma si sa.Però suono tanto.E con la musica si sopportano tante cose.Amici a cui stai vicini e che poi ti dicono che stanno male perché non hanno nessun amico.Persone che vanno via. Ricordi da salutare. Ma forse non ne hai il tempo.La vita che va avanti, mentre tu vorresti fermarti a raccogliere qualche attimo ancora.
E per due volte negli ultimi 15 giorni sono andata a provare a Pesaro (concertini in vita e pure una lezione a Firenze il 22/12 – cosa che temo più dei concerti a dire il vero).Che bello.Forse “che bello” non rende tanto, ma davvero… è il che bello ammirato e un po’ stupito del bambino che vede la neve a Natale.C’è un senso di pace, di felicità inespressa e un pizzico di magia.Se pensate che il tutto è collegato a 4 note suonate in un’aula di conservatorio che apre infestata dai fantasmi, o in una scuola di musica che all’occorrenza funge anche da sede degli alcolisti anonimi… Forse appare un po’ strano.Ma io a termine di queste giornate di prove no stop… ero distrutta come poche volte nella mia vita. Ma talmente felice da non riuscire a prendere sonno, e d passare ore a rigirarmi nel letto sorridendo.Sarò stupida quanto volete, ma così si vive meglio.E poi le note di Vivaldi, Ortiz, e signori simili, si mischiano alle passeggiate di notte sul molo, con le onde, i fari e il vento che sa di mare.E ancora il mare la mattina, col vento, la sabbia e i bambini che corrono. I colori diversi. Le colline pesaresi.Le chiacchierate, le risate.Anche questa è musica.Questa è la musica che abbiamo dentro e che condividiamo.Forse senza “questa” musica si potrà anche essere bravissimi (e probabilmente non ci vuole molto ad essere più bravi di me) ma non credo sarebbe la stessa cosa.Non per me almeno.