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Pensieri e Parole in libertà

Creato da valesaber il 11/02/2010

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(Gortoz a ran - Genez Prigent feat. Lisa Gerrard)

'Aspetto'
(traduzione a cura di Leonardo Venturi)

Aspettavo, aspettavo da tanto tempo
nell'ombra scura delle torri grigie
nell'ombra scura delle torri grigie

Nell'ombra scura delle torri di pioggia
mi vedrai aspettare per sempre
mi vedrai aspettare per sempre

Un giorno tornerà
sulle terre, sui mari
sulle terre, sui mari

A portarmi sui sentieri
tornerà carico di spruzzi di mare
nell'ombra scura delle torri nere

Tornerà il vento azzurro
e porterà con sé il mio cuore ferito

Sarò spinto via dal suo respiro
lontano nella corrente, in un altro paese

Sarò spinto via dal suo respiro
lontano nella corrente, ovunque voglia

Ovunque voglia, lontano da questo mondo
tra il mare e le stelle.

 

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« Non è così facile da spiegare...Diritti... e doveri di u... »

Alla memoria dell'uomo...

Post n°70 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da valesaber
 
Foto di valesaber

Oggi è la giornata della memoria, la ricorrenza istituita dal nostro parlamento per ricordare il genocidio perpetrato nei confronti degli ebrei… A volte, quando la sofferenza si fa più forte, quando il ricordo diventa insopportabile e perdo il controllo della mia razionalità… e della mia propensione alla positività, arrivo a pensare che sia stato solo un  modo ipocrita per placare le nostre coscienze di italiani, di collaboratori degli aguzzini, di aguzzini noi stessi.
A volte credo che questa tipologia di commemorazione possa arrivare a relegare il ricordo di quella tragedia a un unico giorno, imprigionandola fra le mura di sole 24 ore in cui concentrare ricordi, documentari, interviste… Penso che la Shoah sia un qualcosa che va ricordata ogni giorno: insegnata, mostrata, discussa, affinchè le coscienze non possano mai dimenticare… e così che le nuove generazioni ne possano prenderne atto con il giusto orrore, nella perpetrazione della promessa di impedirne ogni futura possibile emulazione.
Poi rifletto su questi nostri tempi moderni, su questa comunicazione veloce e martellante… che ti fa naufragare in un mare di informazioni ripetitive e a volte inutili che ti portano facilmente a distrarti e distogliere l’interesse, quando non addirittura a farti abituare all'orrore che ti presentano insistentemente, portandoti alla fine a ignorarlo (magari per autodifesa), facendoci perdere la nostra capacità di giudizio e anche la morale.… E allora, un solo giorno all’anno dedicato a questo ricordo forse è una giusta soluzione. Ma non è un’espiazione, non deve essere un atto dovuto al nostro senso di colpa… quello ci sarà sempre. No, forse è la soluzione più giusta perchè le coscienze non si abituino mai all’idea dell’olocausto, lasciando intatto quel senso di orrore e compassione che come esseri umani non dobbiamo mai dimenticare... Ricordare, soffrire nel farlo, è il modo migliore per perpetrare un ricordo e tenerlo dentro di noi, così che il brivido di orrore che ci pervade anche solo a pensarlo, possa tenere vivo in noi il suo rifiuto e impedire che possa accadere di nuovo.
E ho sentito anche la proposta del ministro Alfano di istituire il reato di negazionismo e mi sono trovato pienamente d’accordo. Già è intollerabile chi marchia il suo corpo con tatuaggi rappresentanti Hitler, Himmler o la svastica nazista e quelli che si lasciano andare a vagheggiamenti figli di un odio cieco e sordido che però essi stessi non comprendono e non capiscono completamente… ed è ugualmente intollerabile sentire qualcuno, che ha la presunzione di chiamarsi storico, cercare di negare quello che è innegabile di per sè, tentando non solo di diminuire la portata dell’olocausto, ma di ricusarne la stessa esistenza. Sarebbe facile per le coscienze rifiutare i fatti successi o almeno ridimensionarli. Ma questa idea è più offensiva, se possibile, di quegli atti di ignoranza e di esibizionismo menzionati prima. La storia va riportata nella sua cruda esattezza, nel suo orrore. Cercare di giustificarla, di negarla è come cercare di negare l’ultima dignità a tutti quelli che ci sono morti in quei campi e a quelli che ne hanno avuto il resto della vita devastata, marchiata da quel tatuaggio sul braccio. Combattiamo per le crudeltà sugli animali e poi ignoriamo quelle sugli uomini? E’ giusto che il negazionismo possa diventare un reato. Anche se la libertà è importante…non deve mai arrivare a annullare la dignità degli esseri umani. E’ inaccettabile. Come inaccettabile è la stupidità di quel branco di idioti che, ne sono certo, senza neppure rendersi conto di quanto stavano facendo, senza conoscerne la storia e le sue ragioni, con un atto di pura ignoranza (non voglio pensare sia stato odio razziale… il razzismo, come quello nazista, ha radici profonde e complesse… molto spesso quello che chiamiamo razzismo è semplice frutto dell’ignoranza e del protezionismo) la notte del 31 dicembre di quest’anno ha danneggiato la stele posta a ricordo dell’olocausto in quel di Carpi. Lo ripeto, credo (e spero) sia stata solo semplice ignoranza… anche se è vero che c'è proprio l’ignoranza alla base di tragedie come quella del nazismo. E la miseria e il generale malcontento, la frustrazione così come il bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno che ci promette un riscatto e un miglioramento, chiedendoci però di seguirlo in strade buie e senza via d’uscita.
E quando qualcuno prova anche solo a ridimensionare la responsabilità di quegli aguzzini o a affermare la estraneità della popolazione che viveva vicino ai luoghi di sterminio o quantomeno il loro esserne all’oscuro… un senso di malessere misto a un muto furore mi pervade. Ma come si può pensare che i nazisti abbiano costruito e gestito fabbriche di morte così organizzate e efficienti, senza l’aiuto della stessa popolazione, senza l’apporto di migliaia di persone compiacenti? Quali fossero le motivazioni di questa collaborazione, paura, ignoranza, indifferenza… la colpa esiste comunque. Non è vero che non c’è scelta in certi casi. Una scelta c’è sempre. Quello che differenzia un uomo da un bruto è proprio la possibilità di poter scegliere, di potersi ribellare, anche quando ribellarsi vuol dire mettere in pericolo la propria vita. C’è sempre una possibilità… e una speranza. Si può scegliere di non accettare quello che si ritiene sbagliato e iniziare a combatterlo. Senza l’assenso della popolazione, tacito o meno, senza la loro collaborazione, nelle denunce, nel rifiuto ad aiutare il loro prossimo, il nazismo non avrebbe proliferato come ha fatto, non sarebbe arrivato a quei tragici livelli. E’ vero, il nazismo era basato sul terrore e sulla paura che la gente comune aveva di quei fanatici… ma guardando i documentari delle loro riunioni oceaniche, guardando i visi della gente ripresa, di tutta quella folla… è davvero difficile credere che fossero tutti costretti con la forza a presenziare e manifestare con gioia. Una guerra mondiale non può essere stata fatta solo basandosi sulla paura. Al fronte ti sparavano comunque addosso e si moriva lo stesso… quindi non poteva essere totalmente una costrizione. No, il nazismo, con i suoi vagheggiamenti di predominio sul mondo, con la sua promessa di potere è stato appoggiato dalla popolazione, che è stata ubriacata dai quei sogni di grandezza, condividendoli e accettandoli, così come hanno tacitamente o meno accettato lo sterminio degli ebrei, colpevoli di essere depositari di una ricchezza invidiata e fortemente voluta.
Pero è importante che ogni discussione sull’olocausto, non si fermi al solo olocausto in sé, ma si estenda a ogni altro massacro perpetrato ai danni di innocenti e civili. Credo che il ricordo della Shoah sia il giusto innesco per farci riflettere, partendo dalla più grande tragedia dell’umanità, su tutte le altre simili tragedie che hanno insanguinato questa nostra terra. L’elenco è impressionanate : i pogrom sovietici prima e dopo Stalin, i massacri della rivoluzione culturale cinese, le pulizie etcniche in asia come nel continente africano, passando per i massacri di civili fatti nel maghreb e la stessa guerra fratricida in palestina. Milioni di morti, in un turbinio di follia dove le vittime e i carnefici si scambiano continuamente i ruoli, in una continua corsa alla vendetta e al massacro che ci fa perdere di vista quella che è la semplice realtà: siamo tutti uguali. Al di là del colore della pelle, della nostra fisionomia, della nostra religione o cultura, siamo tutti esseri umani. Non possiamo e dobbiamo fare differenze. La differenza crea il distacco e il distacco è il primo passo per arrivare alla disumanizzazione dell’altro, quella condizione mentale che consente all’aguzzino di poter applicare tormenti, di togliere la vita a un altro essere umano senza provare alcun rimorso o colpa. Temo fortemente che sarà quasi impossibile eliminare la guerra dalla nostra civiltà. Siamo una razza emotiva e violenta…. sanguigna, poco disposta alla tolleranza e al dialogo, ma eliminarne i massacri, i genocidi è un punto di arrivo irrinunciabile. Un primo passo verso una nuova umanità e come ogni piccolo passo, sta a noi, che facciamo parte di questa umanità, renderci conto delle nostre responsabilità in questi fatti e agire di conseguenza. Anche quando questo vuol dire mettere in gioco la propria vita e arrivare anche a perderla...
“l’uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa” (W.James)

 
 
 
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