OUR blue WORLD

Mongolfiera HI-Tech


U.S.A- Un'azienda americana sta per lanciare una forma low cost di turismo spaziale: si potrà arrivare nella stratosfera a bordo di una speciale mongolfiera di prima classe. Per un giorno provate l'ebbrezza di un viaggio ai confini dello spazio, potete prenotare un biglietto con World View, la prima compagnia "quasi spaziale" al mondo, che promette di portarvi in piena stratosfera e di riportarvi a terra dolcemente e senza traumi. Per questa lussuosa esperienza estrema preparatevi a sborsare circa 60.000 euro, il prezzo di un monolocale. Nel costo è compreso il trasporto in aereo dal luogo dell'atterraggio fino alla base dalla quale siete partiti: a seconda dei venti i due punti potrebbero essere distanti anche a 300 km l'uno dall'altro. L'azienda sta infatti sperimentando una speciale capsula passeggeri che, legata a un pallone a elio, in circa due ore di ascesa può raggiungere la rispettabile quota di 32.000 metri, solo 4.600 in metri meno del record ottenuto nel 2012 da Felix Baumgartner.  Dopo aver permesso agli occupanti di ammirare la Terra da un punto di vista privilegiato e aver scattato le fotografie di rito, il pallone inizierà pian piano a sgonfiarsi. La capsula inizierà a scendere e toccherà dolcemente il suolo appesa a un gigantesco paracadute. Il rientro dovrebbe durare in tutto 30 minuti. Il vascello, dal design futuristico e accattivante, è dotato di grandi oblò per ammirare il panorama e di tutti i comfort necessari a intrattenere i passeggeri e far loro dimenticare i 30 km di vuoto sotto i loro piedi: dal bar ben fornito alla connessione Internet per postare le foto dell'esperienza direttamente sui propri social network.  Le prime ascese commerciali sono previste per il 2016. Lo scorso 20 febbraio però l'azienda ha concluso con successo un test che ha portato la capsula a 30.000 metri di quota: è il primo rientro con paracadute conclusosi positivamente da un'altezza simile. Gli ingegneri dell'azienda americana erano infatti preoccupati da possibili problemi dovuti al freddo, alla bassa pressione e all'estrema rarefazione dell'aria.