Creato da tikaele il 16/02/2012

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Natura, scienza e curiosità

 

Resti tra noi

Post n°106 pubblicato il 03 Aprile 2015 da tikaele
 

PARIGI- I lavori di ampliamento di un supermercato di Parigi hanno riportato alla luce i resti di circa 200 scheletri, che erano stati sepolti in una serie di fosse comuni. Dato l'interesse storico del sito, gli scavi di ampliamento hanno richiesto fin dal principio il supporto degli archeologi dell'INRAP.

Lo store Monoprix, situato nella rinomata Boulevard de Sébastopol, sorge proprio sui resti dell'Ospedale della Trinità, fondato nel 1202 e demolito nel 1817, ma rimane pur sempre una delle più importanti e ancora misteriose scoperte archeologiche dell'ultimo decennio. I corpi riposavano nell'antico cimitero ospedaliero e secondo gli studiosi potrebbero appartenere alle vittime di una delle epidemie che afflissero la capitale francese nei secoli passati.

Guardian Solène Bonleu (fa parte del team di archeologi che sta lavorando al disseppelimento) ha raccontato: "Sapevamo della presenza del cimitero ed eravamo pronti a disseppellire qualche resto umano, ma non avremmo mai pensato di trovarne così tanti. Si riteneva infatti che la maggior parte delle spoglie fossero state trasferite nelle catacombe della città, un ossario sotterraneo che conserva i resti di circa 6 milioni di persone. È la prima scoperta di questo tipo a Parigi".

 
 
 

Arriva Apple Watch

Post n°105 pubblicato il 09 Marzo 2015 da tikaele
 

Per i "Apple fans", è arrivato Apple Watch! Lo smart watch di Cupertino è probabilmente uno dei gadget più attesi di sempre e per il grande giorno Apple non vuole farsi trovare impreparata. 

Per l'occasione gli stessi Apple Store potrebbero presentarsi ai clienti con un look rinnovato. Apple Watch, ormai lo sappiamo, è uno smartwatch che permetterà a chi lo indossa di avere al polso una vera e propria estensione del proprio iPhone: l'orologio riceverà e visualizzerà notifiche, messaggi e telefonate ma servirà anche a comporre mail, inviare SMS e interfacciarsi con alcune app installate nel telefono.
Permetterà anche di controllare la Apple TV e funzionerà da telecomando per tutto ciò che in casa può essere collegato a Internet e controllato da app, come gli impianti di illuminazione, gli antifurti, le serrature intelligenti eccetera. 

Apple Watch supporterà inoltre il nuovo sistema di pagamento Apple Pay (all'inizio solo negli Usa), rileverà e registrerà il battito cardiaco dell'utilizzatore grazie a un apposito sensore e integrerà le funzioni di un fitness tracker.
Ha uno schermo quadrato ed una cassa che misura 38 millimetri e 42 millimetri. Lo schermo non è sempre attivo, si attiva quando si solleva il polso. L'orologio di Apple sa quando si solleva il polso e lo si porta verso il volto per vedere le cose, e solo a questo punto attiva il display. È possibile scorrere attraverso le schermate sia col touchscreen che tramite una rotellina (chiamata Corona Digitale) posta nella parte laterale destra dello smartwatch. Siri è parte integrante dello smartwatch. C'è il supporto per le gestures personalizzabili. Apple Watch si collega ad iPhone per il posizionamento tramite GPS (quindi quando andrete a correre dovrete sempre avere al vostro fianco l'Iphone). Non si può collegare a smartphone Android o con altri sistemi operativi: Watch funziona solo con iPhone. Peraltro, la compatibilità è solo con iPhone 5 in poi (5, 5s, 5c, 6, 6 Plus). 

Apple Watch sarà in vendita da Aprile 2015 al prezzo di partenza di 350 dollari.

 
 
 

Scoperto un Quasar mostruoso

Post n°104 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da tikaele
 

Recentemente, gli astronomi dell'Università di Pechino e dell'Università dell'Arizona hanno scoperto un Buco nero con una fame esagerata. Inspiegabile la sua dimensione. Deve aver ingurgitato una galassia di stelle per raggiungere le grandezze osservate. Ma essendo molto giovane è impossibile spiegare il meccanismo che gli ha permesso di crescere così velocemente. Infatti, hanno rilevato un "quasar mostruoso" che possiede una luminosità paragonabile a 420 trilioni di stelle simili al nostro Sole. Risale a un periodo in cui l'Universo era ancora un "bambino": non aveva più di un miliardo di anni.

Un "Quasar" è un acronimo che sta per quasi stellar radio source: un nucleo di una galassia estremamente luminoso nel cui centro c'è un buco nero particolarmente massiccio. 

Il buco nero appena scoperto si trova nel cuore del quasar denominato SDSS J0100 + 2802 e si trova a 12,8 miliardi di anni luce dalla Terra. La sua presenza è certa! La prova dell'enorme luminosità dei quasar è che in genere, viene spiegata come il risultato dell'attrito causato da stelle, gas e polveri che vengono incessantemente ingurgitate dal buco nero. Averlo osservato a quasi 13 miliardi di anni luce da noi, vuol dire che esisteva già circa 900 milioni di anni dopo il Big Bang: le stelle si erano già formate e raggruppate in galassie, ma per raggiungere una dimensione del genere, il buco nero avrebbe dovuto inglobare almeno un paio di galassie in un centinaio di milioni di anni. I ricercatori non riescono a spiegarsi come il buco nero sia riuscito a crescere così in fretta: "Come può un quasar così luminoso e un buco nero così massiccio formarsi nelle prime fasi di vita dell'Universo, in un periodo in cui le prime stelle e galassie erano appena emerse?" oppure "C'è un altro meccanismo che potrebbe spiegare questo mostro cosmico? È difficile infatti ipotizzare che buchi neri di tali dimensioni possano essersi accresciuti solo per effetto della morte e della cattura delle prime stelle giganti".

I quasar scoperti dal 1963 (anno in cui si scoprì il primo) a oggi sono oltre 200.000, di età compresa tra i 700 milioni e i 13,7 miliardi di anni dopo il Big Bang. Ma nonostante ne abbiamo osservati così tanti, i quasar e i buchi neri al loro interno sono ancora enigmi astronomici.

Insomma, la scoperta ha dato il via ad una nuova sfida astronomica per la quale serviranno sia i telescopi terrestri, sia quelli spaziali, come Hubble e Chandra, che permetteranno di osservare a varie lunghezze d'onda. 

 
 
 

Asteroide 2015

Post n°103 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da tikaele
 

Lunedì 26 gennaio ci sarà un incontro molto ravvicinato, non sono extraterrestri, ma un asteroide di circa 500 m di diametro dal nome in codice 2004 BL86 che transiterà a 1,2 milioni di km dalla Terra, circa 3 volte la distanza che ci separa dalla Luna.

In termini astronomici, una distanza piuttosto ridotta (ma ampiamente sicura per i terrestri). Sarà il transito più ravvicinato, è un'occasione irripetibile per osservarlo da vicino. Il masso celeste potrebbe infatti essere abbastanza brillante da risultare visibile, a partire dalle 17:20 ora italiana e fino alle prime luci di martedì 27 gennaio, anche da telescopi amatoriali e semplici binocoli (chi non li avesse potrà seguire comunque il transito in diretta streaming sul sito dello SLOOH). Tra i grandi telescopi saranno le antenne del Deep Space Network di Goldstone, California e l'osservatorio Arecibo a Porto Rico a raccogliere dati scientifici e immagini radar dell'asteroide. «Il giorno dopo il flyby, quando ci arriveranno i dati, saremo in grado di estrarne le prime immagini dettagliate e non si escludono sorprese, dal momento che di questo asteroide non sappiamo quasi nulla» ha dichiarato Don Yeomans, del Near Earth Object Program Office presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA.

 
 
 

Alaska e il resto del mondo

Post n°102 pubblicato il 14 Gennaio 2015 da tikaele
 

Si sa che la maggior parte di voi pensa che le risorse del nostro pianeta sono infinite (come "l'oro blu", petrolio, ossigeno, vegetazione ecc.) ma non è così.

I grandi ghiacciai dell'Alaska, così come quelli del Karakorum e del Caucaso, delle Ande e delle Alpi, sono le prime e più evidenti vittime dell'effetto serra. L'aumento della temperatura in atmosfera, oggi calcolato attorno a 0,8 °C rispetto al 1880, è causa dello scioglimento dei ghiacci.

Si sa che i ghiacci artici e antartici c'è una diminuzione della superficie coperta al Polo nord, e dei singoli ghiacciai dalle Alpi alle Ande. Secondo Roman Motyka dell'UFA (University Fairbanks Alaska), la sola disgregazione della calotta di Glacier Bay, in Alaska, ha comportato una perdita di 3.450 chilometri cubi di ghiaccio, che equivale a un innalzamento degli oceani di circa 1 centimetro.

 La stessa sorte è toccata ad altre distese di ghiaccio, come quelle del centro dell'Asia e del Sud America. Secondo la Environmental protection agency degli Stati Uniti, dalla metà degli anni Quaranta al 2012 i ghiacciai del mondo sono diminuiti di oltre 27 metri di acqua equivalente. E questa diminuzione è andata accelerando dagli anni Settanta.

Insomma, non tutto lo scioglimento è dovuto all'uomo, ma, la nostra "responsabilità" è aumentata del 25% dal 1851 ad adesso, come riporta un articolo uscito per la rivista Science ad agosto 2014. E se limitiamo l'analisi agli anni dal 1991 al 2010 possiamo dire che i ghiacci si sono sciolti per "colpa umana" con una probabilità del 69%.

 
 
 

 
 

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