ShoshanahLIGHT A VIRTUAL CANDLE FOR HOPE |
E' MEGLIO ACCENDERE UNA CANDELA PIUTTOSTO CHE MALEDIRE LE TENEBRE
Lao-Tze (IV - V Sec. a.C.)
הנה מה טוב ומה נעים שבת אחים גם יחד
Ecco, quant'è buono e quant'è piacevole che fratelli dimorino assieme (Salmo 133:1)
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È un appello alla speranza. Chiunque passa di qui, può scrivere un messaggio. Indirizzato a chi ha fame e sete. Non solo di cibo e acqua, ma anche di verità e giustizia. Per quei popoli sfortunati, che vivono una guerra da anni. Per le famiglie che iniziano e quelle che si spezzano. Per chi ha paura o vergogna. Per i bambini sfruttati o abusati. Per chi è discriminato per qualsiasi motivo, razziale, religioso o altro. Per gli amici o gli amori che ci hanno lasciato e non torneranno mai più. Per tutti coloro che soffrono.
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Post n°14 pubblicato il 20 Aprile 2008 da Ganimede.76
Cristina ha 40 anni, l'abito lungo e nero, il velo che le incornicia il viso. Si sveglia all'alba per le Lodi e prega molto, fino a sera, alternando il raccoglimento con l'assistenza e il lavoro. Ora è una religiosa della Riconciliazione, la piccola comunità monastica nata in Italia dalla chiesa vetero-cattolica, vicina a quella anglicana. È stata sua, ieri sera (ndr 4 aprile 2008), la testimonianza più toccante alla veglia di preghiera torinese per le vittime di omofobia e transfobia. «Sono nata a Sezze e cresciuta dalle suore — dice Cristina — perché mamma e papà lavoravano. Fin da piccola mi sono sentita femmina. Il ricordo più brutto? Quando mi hanno sequestrato la Barbie. A 13 anni ho parlato a mia madre, mi ha accettato. Appena maggiorenne mi sono operata». Cristina si commuove di fronte alle immagini di San Francesco: «Il Cantico delle Creature è il primo testo che ho imparato, e non lo dimentico. Ma la mia vita da cattolica è diventata un inferno. Ho seguito un corso ad Assisi per le vocazioni, ho frequentato le Clarisse, poi mi hanno indirizzata al mio vescovo, a Latina. Articolo di Vera Schiavazzi tratto dal Corriere della sera del 5 aprile 2008 |
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