TSegalini

lettera aperta a Giuliano Ferrara


Salve, direttore!Non la pensiamo esattamente allo stesso modo, ma mi permetto di scriverle perchè so che sta facendo una campagna per reintrodurre il 7 in condotta e "riabilitare" la dignità del corpo docente. Lei sa sicuramente che una professoressa con trent'anni di carriera è stata condannata per aver somministrato la punizione di scrivere cento volte "sono un deficiente" ad un allievo che aveva trovato a fare il bullo nei bagni. Io, che pure non ho mai dato del "deficiente" a nessuno dei miei allievi, non trovo che sia una punizione così esagerata e smisurata rispetto al misfatto. Mi chiedo come mai non insorga nessuno a dirlo: i colleghi, il dirigente scolastico, gli altri genitori non hanno nulla da dire?  Il nostro Beppino Fioroni che ha così tanto a cuore il problema del bullismo, possibile, non abbia nulla da dire sull'argomento: sono tutti d'accordo a pensare che la professoressa doveva ammonire il ragazzo ma non così "duramente"??? Magari un gentilissimo rimprovero, un buffettino che non avrebbe canbiato assolutamente nulla! E il genitore: diciamo tutti che genitori e insegnanti devono essere alleati nell'educazione dei figli, ma, se alla prova dei fatti gli insegnanti vengono impallinati in questo modo, chi vuoi possa predendere da un insegnante la forza del martire? Perchè nessuno dice che è pazzesco (per non dire di peggio)  che un padre assuma un avvocato per cento frasi, invece di mollare al figlio un bel ceffone perchè aveva fatto il deficiente a scuola? Tiziana Segalini Liceo Ariosto-Spallanzani Reggio Emilia