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Julio, Phelipe, Antonio, Fabio, e gli altri: non sempre mercenari.


Ingaggi milionari, aerei e contratti a destra e sinistra per cercarne sempre uno più proficuo, a volte si portano le famiglie altre invece solo borsa, pantaloncini, maglietta, pallone e le scarpette milionarie, sono i Calciatori. Ricchi, famosi, testimonial, invidiati, idoli per alcuni, più o meno contestati, sempre con la valigia in mano per andare a baciare la nuova maglia che gli farà comprare Ferrari, Villa e bella Vita con donne connesse. Questo quello che si vede di loro: nella maggior parte dei casi il portafoglio vince sul Cuore, 3 a 0 a tavolino. Ma è giusto parlare anche di quelli che il Cuore ce l'hanno e lo mostrano dimostrando di tenere ad una maglia, di andare oltre al portafoglio almeno per 5 minuti, forse mossi anche da un medagliere personale che possa far aumenteare il conto in banca chissà, ma non lo diciamo, ci piace pensare che a volte (sono pochi quelli che lo dimostrano, ma ce ne saranno di altri) il Cuore e l'attacamento alla maglia conta più di tutto. Nei gironi nostri (senza andare troppo indietro nel tempo) Ronaldo il Fenomeno arrivato sulla sponda Inter a Milano (costato 48 Miliardi di Lire, con contratto da Re) pianse il famoso 5 Maggio 2002 per la perdita dello Scudetto, lo scorso anno invece Mexes della Roma pianse al goal di Pazzini che fece perdere il primato alla Roma e di conseguenza lo Scudetto, poi ancora più di recente Quagliarella ai Mondiali del Sud Africa 2010 e nel 2004 Cassano, l'ex bullo, che all'eliminazione dell'Europeo scoppia in lacrime, e per finire poi a Giovedì scorso (21 Ottobre) quando ospite al Chiambretti Night  Julio Cesar, numero 1 dell'Inter e della Nazionale Brasiliana, rivedendo l'annata ottima dell'Inter in Italia ed in Europa (4 tituli su 5 disponibili) non regge l'emozione e si commuove. Anche i calciatori hanno un Cuore: questi sono solo alcuni esempi di Calciatori venuti per soldi ma rimasti col Cuore.