GIANNI TOFFALI

PIERCING E TATUAGGI: PRATICHE PER IMMATURI


In tempi recenti hanno fatto capolino nell'universo giovanile le mode del piercing e del tatuaggio, ultime tendenze di un look sempre più dilagante e accattivante. Nessun  lembo di pelle o qualsivoglia recondito anfratto del corpo è stato risparmiato, neppure le "aree"riservate ad attività nobili e…meno nobili. Ombelichi, lingue, sopracciglia, labbra, nasi, orecchi e irriferibili organi, trasformati, grazie a chiodi, spilloni, anelli e altri fantasiosi "gadget", in straordinarie opere d'arte, che neppure le più ardite avanguardie di arte moderna sperimentale riuscirebbero a riprodurre. Un tempo gli artisti  solevano trasporre i loro afflati creativi su tela o materiali affini, oggi non più; grazie alla volenterosa disponibilità corporale giovanile, il supporto di lavoro è cambiato: schiene, coscie, pance, polpacci, bicipiti, tricipiti, chiappe..."materiali" molto più ecologici, vivi e naturali... con buona pace e immenso giubilo delle organizzazione ecologiste. Ancora una volta la geniale intelligenza giovanile è riuscita a frenare e contrastare questo triste momento storico contrassegnato dall’uso di una  tecnica sempre più fredda ed impersonale; pertanto gradirei non udire più alcuna voce adulta, lamentarsi che i giovani si disinteressano alla cultura e all'arte, quando essi stessi ne incarnano l’essenza. Certo, dai giovani non possiamo ancora pretendere una cultura artistica"alta", se non altro in considerazione del fatto che hanno appena iniziato a muovere i primi passi partendo da una cultura spazzatura di tipo televisivo offerta dagli stessi adulti. Per ora  accontentiamoci di questi "timidi" tentativi e apprezziamo l’indubbia volontà  di testimoniare sulla loro pelle la consacrazione alle belle arti. Questi giovani titani dell'arte sono talmente consci del loro valore sociale comunicativo, da essere disposti a subire l'oltraggio del pubblico ludibrio, passando sotto le irridenti forche caudine di un"ignorante"opinione pubblica, che vergognosamente di arte moderna non conosce affatto nulla. Pur sforzandomi, non riesco infatti a comprendere che ci sia da ironizzare o sghignazzare, nel vederci sfilare dinnanzi giovani  agghindati con immaginifiche raffigurazioni naif, o trapassati da eleganti e luccicanti articoli da ferramenta in acciaio inossidabile. Quanta ignoranza! Dovremmo invece ringraziare questi incompresi martiri della cultura contemporanea che ci permettono di godere (gratuitamente) di cotanto visibilio estetico spirituale. Lo ammetto (ma per sola mia ignoranza intellettuale personale), non conosco il significato ultimo (e a dire il vero: neppure il primo) delle loro opere, ma sono certo, sotto sotto, probabilmente molto sotto…qualcosa ci sarà…o, forse è vero il contrario: non c’è nulla di più profondo di quanto appaia in superficie!?gianni.toffali@inwind.it