Creato da gianni.toffali il 01/01/2007
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gli idioti che festeggiano halloween

Post n°13 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da gianni.toffali

L’ignoranza come noto, è una gran brutta bestia. Il festeggiare Halloween per esempio, è una bestialità in cui molti (colpevoli) “analfabeti” incappano.  Si perché, Halloween non è solo un modo innocuo di divertirsi come se fosse un “altro carnevale”, ma c’è dell’inquietante “altro” di cui si ignora il pericolo. Halloween è qualcosa di più di un’anacronistica festa pagana celtica a cui sono stati aggiunti elementi tratti dalla cultura magico occultistica esoterica, ma via d’accesso al mondo della magia e degli spiriti. Esiste infatti una strategia volutamente programmata che consiste nel presentare questa festa cercando di non destare sospetti, con tatticismi e accorgimenti vari per ingannare i più sprovveduti. Autori di questo inganno collettivo sono gli adoratori di satana che non a caso nei loro manuali esoterici definiscono Halloween : “Il giorno più magico dell’anno, il capodanno di tutto il mondo esoterico, la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”. I figliocci di belzebù, al pari di tanti altri operatori dell’occulto loro cugini stretti (maghi e cartomanti), vorrebbero far credere ai poveri gonzi (presenti nella stessa misura tra credenti, atei e agnostici) che le anime dei defunti possano mettersi in contatto con il mondo dei vivi. È solo ridicolo pensare che gli spiriti dei morti tentino di “tornare a casa”. La dottrina cattolica afferma che qualora si verifichino presunti contatti con le anime dell’aldilà, a rispondere è sempre il demonio che si manifesta sotto le mentite spoglie dell’anima evocata. La medesima dottrina ci ricorda che dopo la morte, col giudizio particolare, l’anima di ogni uomo migra in Paradiso, oppure in Purgatorio o all’Inferno. L’anima dunque, non può permettersi il lusso di fare passeggiate o scampagnate “fuori campo”. Gli adulti con pizzico di sale in zucca (non quella di Halloween ovviamente), invece di alimentare questa patetica ricorrenza blasfema, dovrebbero insegnare ai propri figli che la vita si affronta con le “armi” della fede e della ragione, e non certo con i ridicoli e pericolosi strumenti che il principe occulto di questo mondo offre ai suoi innumerevoli ed inconsapevoli fessacchiotti fans.

Gianni Toffali  Verona

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 05 Agosto 2008 da gianni.toffali
 

Se è vero che, anche il linguaggio è segno dei tempi e cartina di tornasole del livello di civiltà della società non posso che rattristarmi dinnanzi all'incontrastata proliferazione della bestemmia.

E' sotto gli occhi di chiunque che non esiste alcun ambiente o ceto immune da questa immonda ed incivile piaga sociale.

La bestemmia, ancor prima di mancare di rispetto ai sentimenti e ai valori religiosi, offende il comune sentire delle più elementari regole di urbanità e convivenza.

Risalendo alle cause e alle motivazioni di questo incivile vezzo nazional-popolare, si scopre che il bestemmiatore non si serve semplicemente della bestemmia per inveterata abitudine, disinvolto intercalare, candida parolaccia o innocuo vizietto, come cercano invece di giustificare e tollerare solerti "soloni" sociali e persino premurosi genitori ...entrambi accomunati e accodati allegramente alla falsa morale antiproibizionista, permissivista, buonista, giustificazionista e godereccia in questi tempi apparentemente vincente e dominante , ma è più verosimile e credibile che il bestemmiatore, sia semplicemente una persona vuota di valori, di contenuti, di linguaggio, di argomentazioni , di prospettiva, di sostanza, di Dio e di tutto quel bagaglio dialettico e valoriale che contraddistingue una persona civile, matura e saggia.

Molti giovani sono convinti che : oltre una sigaretta light ,un vestitino griffato(o più recentemente graffiato…) , una spalmatina di gel e un cellulare multiconcertistico…anche la bestemmia rientri nel beauty case del perfetto fichetto trendy , ammirato e invidiato dagli amici"sfigati" e poco chic...in questo desolante quadro è impressionante ascoltare con quanta disinvolta sfacciataggine i novelli bocca di rosa riversino i loro improperi addosso ai propri simili ...nel linguaggio…del tutto simili...

Dinnanzi a questi ingiustificata tracotanza è opportuno e necessario diffidare anche di talune correnti di pensiero per evitare di cadere nella trappola di una disinvolta interpretazione sociologica di questo malcostume ormai dilagante, pronta a scagionare i bestemmiatori individuandone le cause in alcuni fenomeni sociali di massa: ispirazione, emulazione, imitazione, identificazione...credo sia più onesto e "rispettoso" verso gli stessi bestemmiatori ritenere che la fonte della loro bestiale trivialità ed ignoranza sia imputabile esclusivamente all'intimo della loro coscienza oramai adagiata e conformata al fondo di un' abissale vacuità!

Non è migliore neppure chi ipocritamente si scandalizza ad udire una bestemmia, ma nei fatti non profferisce una singola parola per tacitare o richiamare l'immorale ed instancabile stacanovista della bestemmia (mai un solo giorno di sciopero...sich), nascondendosi o giustificandosi dietro il paravento del solito, ma comodo, pretestuoso e un pò vigliacco timore di essere tacciati di pruderie moralista e perbenista, o per quel diffuso malinteso senso di diritto alla libertà di espressione (che ha sconfinato nel più becero libertinaggio)che la nostra società tanto decanta e sublima e che ha oramai attecchito anche le più zelanti e pilatesche coscienze religiose e cattoliche.

Anche la giurisprudenza da un paio di anni, accodandosi supinamente ai nuovi e moderni "costumi" nazionali ha depennato dal codice civile e penale il reato di vilipendio alla religione (altro segno dei tempi...), per cui "grazie" alla totale assenza di "ammonizioni" civili , religiose o giuridiche...l'incallito bestemmiatore vomita gratuitamente e impunemente la sua insulsa, disprezzante e vuota spocchia su Dio, la Madonna e tutti noi .

Che sia giunto il momento dopo tanti gridati ed indignati girotondi dedicarne almeno uno(forse...anzi...certamente più importante...) al ripristino della civiltà mettendo al bando e al pubblico ludibrio il partito questo si fuorilegge , dei bestemmiatori?

gianni.toffali@inwind.it

 
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Circoncisione e infibulazione gratis? A Verona, quasi si può!

Post n°11 pubblicato il 05 Agosto 2008 da gianni.toffali

A Verona, una mediatrice culturale nigeriana ha lanciato la proposta di inserire la circoncisione tra le prestazioni erogate dalla sanità pubblica previo pagamento del solo ticket. La protettrice del sesso forte (evidentemente in crisi d’identità maschile), ha motivato “l’atto umanitario” ricordando che la circoncisione fa parte del bagaglio culturale, etnico ed antropologico di molti paesi arabi, africani ed ebraici. In ossequio alla par condicio uomo donna, perché qualche mediatore culturale masculo non propone di inserire tra le prestazioni del servizio sanitario anche la pratica dell’infibulazione femminile? E’ giusto che a rischiare di morire di infezione sia solo il sesso debole? In Italia si fa un gran parlare di pari opportunità e di valorizzazione delle differenze interculturali. Perché dunque non cogliere il saggio consiglio di una donna straniera per realizzare qui e ora le magnifiche sorti e progressive della società multietnica?

Gianni Toffali  Verona

 
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DONNE ISLAMICHE VIOLENTATE? LA COLPA E' DEL CORANO, NON DEI MASCHI ISLAMICI

Post n°10 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da gianni.toffali

A un tunisino residente a Verona è bastato mettere in pratica (ripetuti pestaggi a sangue della moglie) quanto affermato da un imam durante un’omelia “è giusto picchiare le donne perché senz’anima”, per essere messo alla gogna dai media nazionali. Dinnanzi a questa “usanza” che nell’islam, giova ricordarlo, è prassi assai diffusa, bisogna chiedersi se tale idea di donna è ascrivibile a fattori culturali antropologici o riconducibile direttamente alle fonti coraniche. Differenza non da poco, nel primo caso infatti, disapprovare la violenza rientrerebbe in una normale dialettica di critica tra civiltà diverse, nel secondo caso invece, nulla si potrebbe imputare ai maschi islamici che maltrattano le donne, in quanto il loro agire discenderebbe direttamente dal testamento spirituale di Maometto contenuto nel Corano. Dunque, deplorare il “machismo”islamico, equivarrebbe a mettere in dubbio la rispettabilità del Profeta, e tale affronto nell’odierno clima culturale politically correct dove tutte le religioni sono poste sul medesimo piano, non è ammissibile, anzi, suonerebbe come immonda bestemmia. Ma veniamo ai fatti: cosa dice il Corano delle donne? Alcuni passi. Sura IV, v. 34: “Gli uomini sono anteposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre”. Sura IV, v. 11: “Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine”. Sura II, v. 282: ”Chiamate ad assistere due testimoni, se non sono due uomini, siano un uomo e due donne, perché se una di esse dimentica, l'altra la faccia ricordare”. Sura II, v. 187: “Vi è reso lecito, durante la notte sul Ramadam, il sollazzarvi con le vostre donne”. Sura IV, v. 25: “Se dopo il matrimonio [le donne] commettono un'infamità, abbiano la metà della pena che spetterebbe alle donne libere”. Sura II, v. 222: “Tenetevi lontani dalle donne durante la mestruazione, e non le avvicinate finché non ridiventino pure”. Sura V, v. 6: “O credenti, quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne, e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani”. Sura II, v. 221: “Non sposate le donne atee o idolatre finché non avranno creduto, perché certamente una schiava credente è meglio di una donna politeista, anche se questa vi piace”. Sura IV, v. 3: "Sposate allora le donne che vi piacciono, due, tre o quattro...". Sura II, v. 229: “Un uomo può divorziare da sua moglie per mezzo di una dichiarazione  pubblica, mentre la moglie non possiede tale diritto: il ripudio v'è concesso due volte". Sura IV, v. 34: "Quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi lasciatele sole nei loro letti, poi battetele”. Sura II, v. 223: "Le vostre donne sono come un campo per voi, venite dunque al vostro campo a vostro piacere”. Ma il “decalogo della galanteria”, racchiuso nel Corano, è ancora ricco di cotante garbate “attenzioni” riservate all’altra metà del cielo. Basta sfogliarlo, per scoprire ciò che nessuno ha il coraggio di ammettere ad alta voce, ovvero che il Corano rimane l’unico indagato sul banco degli imputati. Visti gli innumerevoli casi di violenza perpetrati sulla pelle delle donne, non sarebbe forse ora che qualcuno mettesse mano al Corano per espungere eventuali falsificazioni scritturistiche? A meno che, Maometto la pensasse veramente cosi, e d’altra parte, non ci sarebbe motivo per dubitarne. La Chiesa Cattolica mediante i moderni strumenti letterari dell’esegesi e dell’ermeneutica l’ha già fatto da secoli, estromettendo, per esempio, i cosiddetti vangeli apocrifi. Non suggerire agli islamici di fare altrettanto, significa condannare all’eternità le donne della mezza luna alla sottomissione del giogo maschilista di cui i maschi mussulmani, invece di vergognarsene, ne vanno orgogliosamente fieri.

Gianni Toffali Verona

 
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PIERCING E TATUAGGI: PRATICHE PER IMMATURI

Post n°9 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da gianni.toffali

In tempi recenti hanno fatto capolino nell'universo giovanile le mode del piercing e del tatuaggio, ultime tendenze di un look sempre più dilagante e accattivante. Nessun  lembo di pelle o qualsivoglia recondito anfratto del corpo è stato risparmiato, neppure le "aree"riservate ad attività nobili e…meno nobili. Ombelichi, lingue, sopracciglia, labbra, nasi, orecchi e irriferibili organi, trasformati, grazie a chiodi, spilloni, anelli e altri fantasiosi "gadget", in straordinarie opere d'arte, che neppure le più ardite avanguardie di arte moderna sperimentale riuscirebbero a riprodurre. Un tempo gli artisti  solevano trasporre i loro afflati creativi su tela o materiali affini, oggi non più; grazie alla volenterosa disponibilità corporale giovanile, il supporto di lavoro è cambiato: schiene, coscie, pance, polpacci, bicipiti, tricipiti, chiappe..."materiali" molto più ecologici, vivi e naturali... con buona pace e immenso giubilo delle organizzazione ecologiste. Ancora una volta la geniale intelligenza giovanile è riuscita a frenare e contrastare questo triste momento storico contrassegnato dall’uso di una  tecnica sempre più fredda ed impersonale; pertanto gradirei non udire più alcuna voce adulta, lamentarsi che i giovani si disinteressano alla cultura e all'arte, quando essi stessi ne incarnano l’essenza. Certo, dai giovani non possiamo ancora pretendere una cultura artistica"alta", se non altro in considerazione del fatto che hanno appena iniziato a muovere i primi passi partendo da una cultura spazzatura di tipo televisivo offerta dagli stessi adulti. Per ora  accontentiamoci di questi "timidi" tentativi e apprezziamo l’indubbia volontà  di testimoniare sulla loro pelle la consacrazione alle belle arti. Questi giovani titani dell'arte sono talmente consci del loro valore sociale comunicativo, da essere disposti a subire l'oltraggio del pubblico ludibrio, passando sotto le irridenti forche caudine di un"ignorante"opinione pubblica, che vergognosamente di arte moderna non conosce affatto nulla. Pur sforzandomi, non riesco infatti a comprendere che ci sia da ironizzare o sghignazzare, nel vederci sfilare dinnanzi giovani  agghindati con immaginifiche raffigurazioni naif, o trapassati da eleganti e luccicanti articoli da ferramenta in acciaio inossidabile. Quanta ignoranza! Dovremmo invece ringraziare questi incompresi martiri della cultura contemporanea che ci permettono di godere (gratuitamente) di cotanto visibilio estetico spirituale. Lo ammetto (ma per sola mia ignoranza intellettuale personale), non conosco il significato ultimo (e a dire il vero: neppure il primo) delle loro opere, ma sono certo, sotto sotto, probabilmente molto sotto…qualcosa ci sarà…o, forse è vero il contrario: non c’è nulla di più profondo di quanto appaia in superficie!?

gianni.toffali@inwind.it

 
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